Notiziario Notizie Italia Coronavirus: via libera alla sospensione dei mutui prima casa. Conviene davvero?

Coronavirus: via libera alla sospensione dei mutui prima casa. Conviene davvero?

18 Marzo 2020 11:47

Il Decreto Cura Italia in vigore da oggi ha introdotto una serie di misure a sostegno di famiglie e imprese tra cui la possibilità per i mutuatari in difficoltà economica a causa del Coronavirus di sospendere il pagamento delle rate del mutuo per la prima casa.

Chi può sospendere il mutuo per l’emergenza coronavirus

Per la sospensione delle rate, il Governo ha potenziato il Fondo di solidarietà per i Mutui prima casa, il cosiddetto Fondo Gasparrini. Possono richiedere la sospensione del mutuo non solo i lavoratori subordinati e parasubordinati che hanno perso il lavoro, ma anche coloro che, a causa del Coronavirus, hanno subito una sospensione dal lavoro o una riduzione delle ore per un periodo di almeno trenta giorni. La sospensione è stata estesa anche ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che autocertifichino di aver registrato, in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020, un calo del proprio fatturato superiore al 33% in conseguenza alle restrizioni introdotte per arginare la diffusione del Covid-19.

Si può chiedere la sospensione solo dei mutui per l’acquisto della prima casa e per immobili di valore non superiore ai 250.000 euro, senza alcun limite di reddito.

Sospendere il mutuo? Una scelta importante

Un’opportunità importante per tutti coloro che si trovano in una situazione critica ma che, come sottolineano gli esperti di Facile.it, dovrebbe essere utilizzata solo se strettamente necessaria. Secondo il portale infatti accedere al fondo potrebbe significare, per alcuni, precludersi la possibilità di surrogare il mutuo non solo chiaramente durante il periodo di sospensione, ma anche in futuro. «Sebbene ci si trovi in una situazione senza precedenti e vada detto che il mondo bancario, in periodi come questi, ha sempre grande comprensione dei mutuatari e si adoperi per trovare delle soluzioni», spiega Umberto Stivala, esperto di mutui di Facile.it, «è bene evidenziare che, in passato, ci sono stati istituti di credito che hanno negato la surroga a mutuatari che anni prima avevano fatto ricorso al Fondo di solidarietà per la sospensione delle rate. Prima di “congelare” il mutuo è opportuno valutare con attenzione e scegliere questa opzione solo se veramente necessaria.».

Se comunque si decide di sospendere il mutuo, al termine del periodo di sospensione, ricorda Facile.it, il finanziamento ripartirà da dove si era bloccato e il piano di ammortamento verrà quindi allungato di un periodo pari alla durata della sospensione e il mutuatario dovrà comunque corrispondere alla banca anche la metà degli interessi maturati sulle rate non versate.

La scelta di accedere alla sospensione delle rate prevista dal Decreto-legge, insomma, deve essere fatta con attenzione. Un’alternativa magari potrebbe essere, ad esempio, aspettare che termini il periodo di criticità per poi optare per una surroga o una rinegoziazione, se necessario allungando il piano di ammortamento. Aumentare la durata dei tempi di restituzione consente di alleggerire la rata e, stando alle attuali condizioni di mercato, addirittura probabilmente godere di tassi migliori rispetto a quelli validi all’atto dell’erogazione originale.

«Nelle ultime settimane l’IRS, l’indice di riferimento per i mutui a tasso fisso, è crollato toccando nuovi minimi storici, per poi risalire di qualche punto base negli ultimi giorni, ma attestandosi sempre su livelli estremamente bassi», spiega Stivala. «Sebbene nelle prossime settimane potrebbe continuare ad oscillare, le condizioni dovrebbero restare favorevoli a lungo. Sarebbe un peccato precludersi la possibilità di surrogare tra qualche mese ed approfittare di questi tassi quando l’emergenza sarà superata».