Finanza Notizie Italia Coronavirus: Fca ferma gli stabilimenti in Italia. Calzedonia, Geox e altri negozi chiudono

Coronavirus: Fca ferma gli stabilimenti in Italia. Calzedonia, Geox e altri negozi chiudono

11 Marzo 2020 15:53

Le imprese italiane danno la loro risposta al Coronavirus. Da Fca che chiude temporaneamente alcuni stabilimenti in Italia, ad alcuni negozi (come quelli di Calzedonia e Kiko, ma anche Geox) che decidono di non aprire (con riaperture nelle prossime settimane) dopo il decreto entrato in vigore lo scorso 10 marzo.

Fca ha comunicato stamattina la sua intenzione di “intensificare le azioni di contrasto alla diffusione del virus Covid-19 nell’ambito delle disposizioni emanate negli ultimi giorni dal Governo italiano“. In particolare, il gruppo dell’auto chiuderà temporaneamente alcuni impianti in Italia (la stampa nazionale cita gli stabilimenti di Pomigliano, Melfi e Cassino).

Nella nota ufficiale Fca scrive: “A partire da oggi, tutti i principali stabilimenti italiani del gruppo saranno coinvolti in interventi straordinari che arriveranno anche, in alcuni casi, alla chiusura temporanea di singoli impianti per mettere in atto tutte le misure possibili per minimizzare il rischio di contagio tra i lavoratori. In particolare, saranno ridotte le produzioni giornaliere con un minor addensamento di personale nelle principali aree di lavoro“.

In ogni stabilimento saranno inoltre fatti interventi specifici di igienizzazione delle aree di lavoro e in particolare delle aree comuni di relax, degli spogliatoi e dei servizi igienici. Le azioni di igienizzazione dei singoli locali proseguiranno anche successivamente a questo primo intervento straordinario. Fca ha assicurato che “tutte le altre strutture amministrative continueranno regolarmente le loro attività nel rispetto delle norme e delle disposizioni governative con al tempo stesso il mantenimento delle misure di sicurezza e igiene applicate fin dal primo momento dell’esplosione del virus Covid-19”.

Geox, Kiko e altri non alzano le saracinesche
Anche altre aziende italiane hanno deciso di sospendere temporaneamente l’attività. Una decisione presa anche da Geox che ha annunciato la chiusura temporanea di tutti i suoi 150 negozi a gestione diretta (DOS) presenti in Italia estendendo la prescrizione di chiusura anche ai giorni feriali e ai centri storici fino a domenica 15 marzo in attesa di meglio comprendere l’evoluzione della situazione e riservandosi di prorogare questa misura in linea con le scadenze indicate dal governo. La decisione viene presa per attenersi alle disposizioni e adoperarsi per la riduzione del contagio da coronavirus e per la salvaguardia della salute dei propri collaboratori e dei propri clienti. Geox precisa che è comunque pienamente operativo in tutti i suoi aspetti anche grazie agli investimenti effettuati nelle tecnologie che permettono un agevole ricorso allo smart-working e alle attività online.

Anche il Gruppo Calzedonia (Calzedonia, Intimissimi, Intimissimi Uomo, Tezenis, Falconeri, Signorvino, Atelier Emé, outlets) ha preso la decisione di non aprire fino al 3 aprile i propri negozi in tutto il territorio nazionale, per contribuire attivamente allo sforzo collettivo. “Poiché non vendiamo articoli di primaria necessità, ci è sembrato giusto cercare di fare quanto in nostro potere, per tutelare al massimo la salute dei nostri clienti e dei nostri dipendenti”, ha dichiarato Sandro Veronesi, presidente Calzedonia Group. Nella stessa direzione Luisa Spagnoli con la chiusura dei suoi 150 punti vendita lungo la Penisola. “Gli imprenditori, in particolar modo, devono adattarsi velocemente e senza esitazioni ai nuovi modelli imposti – dice Nicoletta Spagnoli, Amministratore Delegato e Presidente della Luisa Spagnoli Spa – affrontando in prima persona l’emergenza, cercando di adottare tutte le misure contingenti necessarie, anche le più difficili, mantenendo allo stesso tempo una visione a lungo termine che possa garantire la continuità aziendale con la speranza di lasciarci presto tutto alle spalle. Come anticipato all’Ansa, anche il Gruppo Armani ha deciso di chiudere temporaneamente, dalle 18 del 10 marzo, negozi, ristoranti e hotel a Milano.

Anche il marchio di abbigliamento e accessori Manila Grace, facente capo ad Antress Industry, chiuderà da oggi 11 marzo fino al 3 aprile le sue 13 boutique e 6 outlet distribuiti sul territorio italiano. Una decisione, spiega l’azienda in una nota, presa al fine di ridurre al minimo le occasioni di contatto e propagazione di Covid-19 ovvero i rischi per la salute di dipendenti e clienti.

Stessa mossa per il gruppo dei cosmetici Kiko che deciso la chiusura, salvo diversa comunicazione, fino al 3 Aprile di tutti i suoi negozi italiani. Una misura che coinvolgerà i 340 punti vendita dell’azienda in Italia, è finalizzata a tutelare la salute di tutti coerentemente con le indicazioni del Governo di ridurre al minimo le occasioni di contagio. “Senza allarmismi e paura ma con serietà e razionalità abbiamo deciso di fare quanto in nostro potere per tutelare al massimo la salute dei nostri clienti e dei nostri dipendenti, nonostante il considerevole impatto economico. Siamo fiduciosi che potremo tutti tornare presto ad essere più forti di prima. Ma per farlo, adesso è doveroso fermarci. Ringraziamo i medici e il personale sanitario che in questi giorni sono instancabilmente in prima linea”, ha commentato Cristina Scocchia, a.d. di Kiko.

Un lungo elenco di cui fa parte anche Coin che ha deciso di chiudere tutti i negozi a partire da domani, 12 marzo e fino al 22 marzo 2020, e la propria sede centrale dal giorno successivo.