Finanza Notizie Italia Conti correnti in rosso: da gennaio arrivano nuove regole. Bankitalia: nessun divieto agli sconfinamenti

Conti correnti in rosso: da gennaio arrivano nuove regole. Bankitalia: nessun divieto agli sconfinamenti

29 Dicembre 2020 10:20

Dal 1° gennaio 2021 entra in vigore la nuova definizione di default prevista dal Regolamento europeo relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento. In sostanza dal prossimo gennaio gli addebiti automatici non saranno più consentiti sui conti correnti che non saranno coperti da liquidità sufficienti e sarà inoltre possibile segnalare il cliente alla centrale rischi dopo mancati pagamenti da soli 100 euro.

Le nuove norme sui conti correnti in vigore dal 1° gennaio 2021

“Il nuovo quadro regolatorio”, spiega il vicepresidente di Unimpresa Salvo Politino, “che non è stato sufficientemente spiegato dalle banche, è preoccupante. Non saranno più possibili nemmeno piccoli sconfinamenti e questo vuol dire, per molti artigiani, commercianti, piccoli imprenditori e anche per molte famiglie, non poter più usufruire di quelle piccole forme di flessibilità che, specie in questa fase così critica a causa degli effetti economici della pandemia Covid, sono fondamentali per far fronte ai pagamenti di utenze o altri adempimenti, come gli stipendi e i contributi previdenziali, le rate di finanziamenti e mutui”. Il rischio che si sta correndo, continua il vicepresidente, è quello di una “fortissima stretta al credito, conseguenza inevitabile delle segnalazioni alla centrale rischi e della riclassificazione degli affidamenti della clientela in caso di piccoli arretrati.

La possibilità di non consentire più gli addebiti automatici qualora i clienti non avessero sufficienti disponibilità sui loro conti bancari, e di segnalare il cliente alla centrale rischi dopo mancati pagamenti da soli 100 euro, arriva nel momento meno opportuno – spiega il Codacons – Questo perché milioni di famiglie hanno subito una forte riduzione del reddito a causa dell’emergenza Covid, e numerosi nuclei possono trovarsi con il conto scoperto e andare in rosso anche solo per il pagamento di utenze come le bollette. Per tale motivo l’associazione guidata da Carlo Rienzi chiede al Governo di intervenire per tutelare le fasce deboli della popolazione da una misura che potrebbe avere effetti negativi per la collettività, e mettere le banche in una condizione di ulteriore vantaggio rispetto agli utenti.

Le delucidazioni di Bankitalia

A fornire però ulteriori spiegazioni è stata Bankitalia secondo cui la nuova definizione di default non modifica nella sostanza le segnalazioni alla Centrale dei Rischi, utilizzate dagli intermediari nel processo di valutazione del “merito di credito” della clientela. Riguarda esclusivamente il modo con cui le banche e gli intermediari finanziari devono classificare i clienti a fini prudenziali, ossia ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali minimi obbligatori per le banche e gli intermediari finanziari.

La nuova definizione di default può avere riflessi sulle relazioni creditizie fra gli intermediari e la loro clientela, la cui gestione, come in tutte le situazioni di default, può comportare l’adozione di iniziative per assicurare la regolarizzazione del rapporto creditizio. La nuova definizione di default non introduce quindi, avverte Via Nazionale, un divieto a consentire sconfinamenti: come già ora, le banche, nel rispetto delle proprie policy, possono consentire ai clienti utilizzi del conto che comportino uno sconfinamento oltre la disponibilità presente sul conto ovvero, in caso di affidamento, oltre il limite di fido.