Notiziario Notizie Italia Buoni pasto, imprese denunciano tassa occulta del 30%.Scatta causa contro Consip

Buoni pasto, imprese denunciano tassa occulta del 30%.Scatta causa contro Consip

5 Febbraio 2020 15:08

Cinquecento milioni di buoni pasto per un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro e 2,8 milioni di lavoratori di cui 1 milione dipendenti pubblici. Sono i numeri relativi ai ticket pasto nel 2019, un sistema al collasso come denuncia  il Fipe Confcommercio, Federdistribuzione, ANCC Coop, Confesercenti, FIDA e ANCD Conad riuniti per la prima volta in un tavolo di lavoro congiunto da cui denunciano che quasi tre milioni di dipendenti pubblici e privati potrebbero vedersi negata la possibilità di pagare il pranzo o la spesa con i ticket.

Sui buoni pasto tassa occulta del 30%: la denuncia del Fipe

Il problema secondo il Fipe è che l’attuale sistema dei buoni pasto genera una tassa occulta del 30% sul valore di ogni buono pasto a carico degli esercenti. In pratica, tra commissioni alle società emettitrici e oneri finanziari, i bar, i ristoranti, i supermercati e i centri commerciali perdono 3mila euro ogni 10mila euro di buoni pasto incassati che accettano. Tutto questo a causa delle gare bandite da Consip per la fornitura del servizio alla pubblica amministrazione, che hanno ormai spinto le commissioni al di sopra del 20%. 

“Circa 120mila esercizi si sono ritrovati sulle spalle milioni di euro di crediti a causa del fallimento di una importante società del mercato dei buoni; eppure questi esercizi hanno lavorato dando un servizio e, di fatto, non sono stati pagati” commenta Corrado Luca Bianca, direttore nazionale di Fiepet Confesercenti. Da qui i vertici delle sei associazioni di categoria hanno deciso di scrivere al Ministro dello Sviluppo Economico e al Ministro del Lavoro, chiedendo di rivedere l’intero sistema con l’obiettivo di garantire il rispetto del valore nominale dei buoni pasto lungo tutta la filiera. Inoltre il Fipe rende noto di aver avviato un’azione di responsabilità verso Consip per aver sottovalutato le difficoltà finanziarie di Qui!Group, principale società fornitrice di buoni pasto alla pubblica amministrazione fallita,  non aver effettuato la necessaria attività di sorveglianza sugli ingenti debiti accumulati da questa azienda nei riguardi di migliaia di attività commerciali e della ristorazione.

Codacons: buoni pasto diritto dei lavoratori

I buoni pasto sono un diritto acquisito dei lavoratori, e qualsiasi limitazione o impedimento al loro utilizzo costituisce un ingiusto danno a chi ne beneficia. Lo afferma il Codacons, commentando la protesta di ristoratori e imprese della distribuzione che si dicono pronti a smettere di accettare i ticket.

“E’ impensabile sospendere l’accettazione dei buoni pasto che rappresentano parte integrante dei contratti di lavoro, perché così si limiterebbe l’esercizio di un diritto acquisito dei cittadini – afferma il presidente Carlo Rienzi – Il Codacons è pronto a scendere in campo a tutela di 3 milioni di dipendenti che beneficiano dei ticket e, se si arriverà allo stop dei buoni pasto, presenterà una formale class action a tutela dei lavoratori danneggiati volta a far ottenere loro il risarcimento dei danni patrimoniali subiti”.