Notiziario Notizie Italia Assegno unico: importanti sinergie se abbinato a quoziente familiare

Assegno unico: importanti sinergie se abbinato a quoziente familiare

16 Aprile 2021 11:26

Al via dal 1° luglio 2021, l’assegno unico e universale per i figli che sostituirà gli assegni familiari attuali, le detrazioni per i figli a carico, i bonus bebè e tutti gli altri sostegni economici. Come spiega in una nota l’avv. Giovambattista Palumbo, Direttore dell’Osservatorio Eurispes sulle Politiche fiscali, in un primo scenario di massima, comunque, si dovrebbe avere un assegno di 161 euro al mese per tutti i figli di famiglie con ISEE inferiore a 30mila euro; oltre quella cifra l’assegno scenderebbe fino a un minimo di 67 euro. Per coprire la differenza negativa rispetto all’attuale trattamento per circa 1,3 milioni di famiglie, dovrebbero occorrere circa 800 milioni di euro.

Assegno unico figli: chi ci guadagnerà e chi ci perderà

A guadagnare rispetto alla precedente situazione saranno i lavoratori autonomi e le partite Iva, che oggi non percepiscono gli assegni familiari, ma solo detrazioni per i figli a carico, che partono da 80 euro al mese a figlio (101 per i minori di 3 anni) e decrescono fino ad azzerarsi a 95mila euro di reddito. Anche gli incapienti ci guadagneranno, perché, non pagando tasse in virtù dei redditi bassi, non riuscivano di fatto oggi a godere delle detrazioni.

Andrà meglio poi anche per la maggioranza dei lavoratori dipendenti, considerato che oggi sia gli assegni che le detrazioni decrescono rapidamente dopo i 20mila euro di reddito familiare.

A rischio, invece, sono i lavoratori dipendenti e i pensionati con redditi familiari bassi, attorno ai 15.000 euro l’anno: in questa fascia, infatti, si arriva a prendere il massimo delle detrazioni e il massimo degli assegni per il nucleo familiare, fino a circa 250 euro a figlio al mese. Soprattutto a loro sarà destinata la clausola di salvaguardia.

In conclusione, afferma Palumbo, ben venga l’assegno unico; ma tale innovativa introduzione dovrebbe legarsi ad una riforma complessiva della fiscalità della famiglia, che introduca magari, a sostegno dello stesso assegno, anche il quoziente familiare, passando dalla tassazione su base individuale a quello della tassazione per parti.