Notiziario Notizie Italia Arte: l’opera si compra online, Instagram come nuovo canale chiave. Ecco le tendenze per il 2021

Arte: l’opera si compra online, Instagram come nuovo canale chiave. Ecco le tendenze per il 2021

19 Marzo 2021 14:47

La pandemia ha stravolto le dinamiche tradizionali del mercato dell’arte, accelerando il suo processo di digitalizzazione. Le aste si sono trasferite sull’online e, seppur ancora di nicchia, Instagram sta nascendo come nuovo canale chiave per l’acquisto di opere. E’ ciò che emerge dal quinto Art Basel e UBS Global Art Market Report, che analizza come il Covid abbia avuto un impatto sul mercato e identifica le tendenze chiave che daranno forma al mercato nel 2021 e oltre.

 

Lo stato dell’arte ai tempi del Covid
Le vendite globali di arte e antiquariato si sono aggirate intorno a un valore di 50,1 mld di dollari nel 2020, in calo del 22% rispetto al 2019, ma ancora al di sopra del minimo della recessione del 2009, quando le vendite erano diminuite del 36%, scendendo a 39,5 miliardi di dollari. Il mercato statunitense conferma la sua posizione di leader, con una quota del 42% dei valori di vendita globali, con la Grande Cina e il Regno Unito alla pari al 20%.

 

L’opera si compra online, Instagram come mercato chiave
La digitalizzazione rimane senza dubbio una delle conseguenze più grandi che sono arrivate con la pandemia. E anche l’arte si è adeguata ai tempi. Nonostante la contrazione complessiva delle vendite, quelle online hanno raggiunto un record assoluto di 12,4 miliardi di dollari, raddoppiando rispetto al 2019. Anche la quota delle vendite online è aumentata passando dal 9% al 25% nel 2020; in particolare, è la prima volta che la quota di e-commerce nel mercato dell’arte ha superato quella del retail generale. Ma non solo. C’è anche un’altra tendenza interessante, che vede Instagram come canale chiave. I social media hanno continuato ad essere un canale chiave utilizzato dal mercato dell’arte e circa un terzo dei collezionisti ha acquistato arte utilizzando Instagram nel 2020.

Tuttavia, la maggior parte (66%) ha espresso ancora una preferenza a partecipare di persona ad una mostra in una galleria o ad una fiera d’arte per visionare le opere in vendita. Lo dimostrano anche i dati di un’altra rapporto, Lo stato dell’arte ai tempi del Covid-19, curato da Deloitte Private, in cui emerge come quello dell’arte sia un mercato del tutto particolare e la maggior parte degli intervistati sostiene che solo una quota compresa tra il 25 e il 50% delle attività legate al mercato dell’arte potrà convertirsi definitivamente in virtuale. E solo il 4% ritiene che l’online sostituirà i servizi dal vivo per una quota superiore al 50%.

Interesse in aumento, ottimismo più alto rispetto all’azionario
Nella maggior parte dei mercati, l’uso dell’arte come metodo per diversificare i portafogli si è classificato al primo posto tra le motivazioni di carattere finanziario. Per gli investitori italiani invece il driver principale è stato il ritorno atteso sugli investimenti. Il 61% dei collezionisti si dice ottimista nei confronti del mercato dell’arte in Italia nei prossimi 6 mesi, il 69% risulta ottimista addirittura per i prossimi 12 mesi. L’ottimismo per il mercato dell’arte (al 62%) è più alto rispetto a quello per il mercato azionario (al 56%).

“Mentre il mercato si è contratto bruscamente in tutti i settori nel 2020, con cali sia del valore che del volume delle vendite per rivenditori e case d’asta, l’interesse nel collezionismo ha dimostrato profonda resilienza, anche in questa situazione”, ha dichiarato Noah Horowitz, Direttore Americas, Art Basel. I collezionisti saranno attivi sul mercato nel 2021 con la maggioranza (57%) che prevede di acquistare più opere per le proprie collezioni.