Finanza Notizie Italia Alitalia: per il suo futuro l’ipotesi Fs-Poste-Eni, spazio anche a Boeing? Ottobre mese caldo per il dossier

Alitalia: per il suo futuro l’ipotesi Fs-Poste-Eni, spazio anche a Boeing? Ottobre mese caldo per il dossier

13 Settembre 2018 11:17

Ancora una girandola di indiscrezioni sul futuro di Alitalia. Allo studio, scrive il quotidiano “Il Sole 24 Ore” in edicola, ci sarebbe il lancio di una nuova Alitalia o meglio un’Alitalia “di Stato”. L’ipotesi che circola è di una partecipazione di maggioranza nelle mani delle principali società pubbliche italiane, con Fs accompagnata dalle due quotate Poste Italiane ed Eni. C’è poi la possibilità di un coinvolgimento di Cassa Depositi e prestiti (Cdp) e di un partner industriale “forte” (il nome che circola è quello del colosso usa Boeing).

Per quanto riguarda i contatti con Boeing “Il Sole 24 Ore” precisa: “Ci sono contatti riservati tra il governo e i suoi tecnici e l’americana Boeing, il maggior costruttore mondiale di jet. Boeing potrebbe essere il potenziale partner a cui chiedere anche un intervento azionario. Boeing non ha preso decisioni. Le forme di intervento potrebbero essere varie, compreso un sostegno finanziario nell’acquisto di nuovi aerei, perché la nuova Alitalia dovrebbe espandere la flotta dai 118 velivoli attuali a oltre 200“.

Un piano che, precisa il quotidiano finanziario, non è stato ancora ufficializzato. L’ultima parola spetta al Governo. Come ha assicurato il vice premier, Luigi Di Maio, ora che è stato archiviato il tavolo Ilva, al vaglio dell’esecutivo ci sarà il dossier dedicato all’ex compagnia di bandiera italiana. Intanto negli ultimi giorni sul fronte Alitalia sono arrivate le dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, che ha definito “Fs è un partner strategico per Alitalia”, ma non si è espresso sulla quota di ingresso nel capitale, definendola “una questione prematura”. Sempre secondo indiscrezioni di stampa, questa volta riportate ieri da “Il Corriere della Sera”, Fs potrebbe prendere al rilancio di Alitalia entrando nel capitale con una quota fino al 30%, ma con meccanismi compensativi di Governo per avere il controllo. Per quanto riguarda il possibile coinvolgimento di Poste e Cdp Toninelli ha preferito non entrare nella questione e dare dettagli perché “la partita è aperta”, ma ha dichiarato che “il mese di ottobre sarà risolutivo”.

Andando in questa direzione si mette chiaramente da parte il progetto di cessione che era stato portato avanti precedentemente. I termini per la procedura di cessione erano stati prorogati a “a fine ottobre e i termini per la restituzione del prestito al 15 dicembre”. Al momento però nonostante l’interesse manifestato da alcuni vettori (Lufthansa, easyJet e Wizz Air) non è stata formulata alcuna offerta vincolante.

Sulla questione Alitalia è tornato ieri sera anche l’ex ministro dello Sviluppo economico (Mise), Carlo Calenda, che nel corso della trasmissione “StaseraItalia” ha definito “un errore nazionalizzare” il vettore romano. “Alitalia ci è costata 8 miliardi di euro. È una compagnia ridotta a una dimensione che un sesto di Lufthansa – spiega Calenda -. E non sarà più l’Alitalia degli anni ’60”. “Il problema è se tu non hai la tua compagnia di bandiera la gente non viaggi? Quello che dobbiamo garantire agli italiani sono i collegamenti aerei e la qualità di questi collegamenti. Non una bandierina”, dichiara l’ex numero uno del Mise.