Lavoro: un milione di nuovi giovani occupati nel 2018-2020, intanto è boom di contratti a chiamata (+129%)
Impennata del turnover dei posti di lavoro. Dall'Osservatorio sul precariato pubblicato dall'Inps emerge infatti una crescita sostenuta sia delle assunzioni che delle cessazioni. Spicca poi il boom di contratti a chiamata, più che raddoppiati....
Impennata del turnover dei posti di lavoro. Dall’Osservatorio sul precariato pubblicato dall’Inps emerge infatti una crescita sostenuta sia delle assunzioni che delle cessazioni. Spicca poi il boom di contratti a chiamata, più che raddoppiati.
Manovra 2018: l’impatto stimato delle detrazioni per i giovani
Intanto dalla bozza della relazione tecnica del disegno di legge di bilancio 2018 emerge una stima di ben 380 mila assunzioni a tempo indeterminato di giovani attese nel 2018, per poi attestarsi a 300 mila nuove assunzioni l’anno nel 2019 e nel 2020. Un totale di 980 mila giovani nuovi assunti nell’arco del prossimo triennio. Nel 2018 le misure volte a favorire l’occupazione giovanile dovrebbero dare quindi i loro maggiori frutti considerando che coinvolgeranno una platea più vasta. Infatti il prossimo anno le detrazioni (sgravi al 50% per le assunzioni di giovani) riguarderanno i nuovi assunti under 35, mentre dal 2019 solo gli under 29.
Osservatorio Inps: cresce turnover, giù le assunzioni stabili
L’aumento del turnover dei posti di lavoro deriva soprattutto dalla forte crescita delle assunzioni (nei mesi di gennaio-agosto 2017 sono risultate 4.598.000, in aumento del 19,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Ma crescono a doppia cifra anche le cessazioni (3.654.000, +15,9% rispetto all’anno precedente).
Alla crescita delle assunzioni, il maggior contributo è dato dai contratti a tempo determinato (+26,3%) e dall’apprendistato (+25,9%) mentre sono diminuite le assunzioni a tempo indeterminato (-3,5%: questo calo rispetto al 2016 è interamente imputabile alle assunzioni a part time).
Nel settore privato si registra un saldo tra assunzioni e cessazioni pari a +944.000, superiore a quello del corrispondente periodo sia del 2016 (+704.000) che del 2015 (+805.000). La differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi risulta pari a +565 mila, in leggera contrazione rispetto a quello rilevato a luglio: +586.000. Tutte le tipologie contrattuali sono in crescita su base annua: + 17.000 per i contratti a tempo indeterminato, +53.000 per i contratti di apprendistato (+53.000), +45.000 per i contratti stagionali e, soprattutto, +494.000 per i contratti a tempo determinato.
Tra questi spicca il boom dei contratti di lavoro a chiamata che nei primi otto mesi dell’anno sono arrivati a quota 278mila, +129,5% rispetto ai dati dell’anno scorso.
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