Finanza Investire nel mercato immobiliare: come si sono mossi i prezzi tra il 2013 ed il 2022

Investire nel mercato immobiliare: come si sono mossi i prezzi tra il 2013 ed il 2022

8 Settembre 2023 13:59

Guardare al mattone come una valida alternativa ai mercati finanziari.

Capita quando questi ultimi sono turbolenti e non permettono ai risparmiatori di muoversi con la dovuta tranquillità.

Ma quali sono le prospettive di chi ha deciso di puntare sugli immobili per tutelare i propri risparmi?

L’Ufficio Studi Tecnocasa ha analizzato i prezzi delle abitazioni nelle più importanti città italiane nel periodo compreso tra il 2013 ed il 2022.

Chi ha puntato sul mercato immobiliare a Milano è riuscito a guadagnare il 28,1%.

Diciamo, però, che quello del capoluogo lombardo costituisce a tutti gli effetti un caso unico nel nostro paese.

Ma cerchiamo di analizzare meglio cosa sta accadendo.

Mercato immobiliare: una buona alternativa

Il mercato immobiliare può costituire una buona alternativa per investire i propri risparmi, se si scelgono le città giuste nelle quali operare.

Dalle analisi effettuate dall’Ufficio Studi Tecnocasa emerge, ad esempio, che a Milano gli immobili hanno guadagnato il 28,1%. Un vero e proprio record nel panorama nostrano, non toccato da nessun’altra città.

Il capoluogo lombardo è arrivato a sfiorare il minimo nel corso del 2016, quando aveva perso il 13,6%. Dopo aver registrato questo ribasso i prezzi hanno iniziato a stabilizzarsi e nel corso dell’anno successivo hanno iniziato a riprendersi. Non è stato registrato uno stop nemmeno quando c’era la pandemia.

Bologna segue Milano.

Nel capoluogo emiliano il mercato immobiliare ha registrato una vera e propria corsa al rialzo. Nel 2015 è stato raggiunto il picco minimo.

Successivamente i prezzi hanno continuato a crescere con un tasso di oltre il 10%, arrivando a raggiungere nel 2018 il livello record.

Il mercato immobiliare risulta essere trascinato principalmente da chi effettua acquisti per investimenti.

Nell’arco temporale preso in considerazione, che va dal 2013 al 2022, le abitazioni a Bologna hanno guadagnato il 15,5%.

Firenze si colloca al terzo posto in questa ipotetica classifica.

I prezzi, in questo caso, rimangono sostanzialmente stabili nell’arco di dieci anni: il minimo è stato registrato nel 2014 e nel 2015.

Le città nelle quali si perde valore

Nelle altre città, sostanzialmente, gli immobili perdono valore.

Tra i capoluoghi che hanno sofferto maggiormente c’è Genova, dove il valore degli immobili è calato del 49,1%: il motivo che sta dietro a questo calo è dettato principalmente dalla vetustà degli immobili.

Un vero e proprio tracollo è registrato anche da Torino, che ha perso il 26%, condizionato pesantemente da un -29,7% registrato nell’anno della pandemia (il 2020).

A Roma, nello stesso anno, il mercato immobiliare ha sfiorato il valore minimo.

Nella Capitale, dal 2012, il prezzo delle abitazioni ha perso il 24,6%.

Andamento simile anche a Palermo, che ha visto ridurre il valore degli immobili del 21,4%.

Torino, Roma e il capoluogo siciliano, nel corso del primo semestre 2021, hanno visto crescere i prezzi.

Nel 2015, invece, Verona ha toccato il suo minimo: il valore degli immobili era crollato del 18% rispetto al 2012.

Nel 2016 i prezzi hanno ripreso vigore e sono riusciti a garantire alla città un buon recupero, tanto che, nell’arco dei dieci anni presi in esame, le perdite sono state minimizzate e ridotte ad un -3,7%.

Tra le grandi città del sud Italia, quella che perde meno valore è Bari: con un -13,4% segna un recupero importante rispetto agli ultimi anni, beneficiando del forte richiamo del centro storico.