Finanza Imprese: importi erogati salgono nei primi 9 mesi 2024, tassi default potrebbero crescere

Imprese: importi erogati salgono nei primi 9 mesi 2024, tassi default potrebbero crescere

19 Febbraio 2025 13:45

Il progressivo taglio dei tassi di interesse e un livello accettabile di inflazione rappresentano segnali positivi per le imprese italiane che, nel corso del 2025, dovrebbero aumentare la  domanda di credito. Al tempo stesso il fragile contesto economico e geopolitico ha influenzato e continuerà a influenzare la rischiosità delle aziende italiane.

E’ una fotografia in bianco e nero quella che scatta l’ultima analisi dell’Osservatorio sulle Imprese realizzato da CRIF sull’andamento del credito di un campione di oltre 2,5 milioni di imprese monitorate, costituito da ditte individuali, società di persone e società di capitali italiane, elaborati sulla base del patrimonio informativo del Sistema di Informazioni Creditizie EURISC.

Credito alle imprese: l’andamento dei primi nove mesi dell’anno

Nei primi 9 mesi del 2024 l’andamento del credito erogato alle imprese resta sostanzialmente stabile rispetto al pari periodo dell’anno precedente in termini di numero di finanziamenti (+0,9%), mostrando invece una lieve crescita in termini di importi (+2,4%),

Analizzando le forme di finanziamento rateali, si evidenzia una crescita degli importi erogati alle imprese più marcata (+4,6% vs +2,4% complessivo), sostenuta in particolar modo dall’andamento dei mutui chirografari e prestiti (+9,1%).

Imprese: aumenta tasso default

Dando uno sguardo complessivo alla rischiosità delle imprese italiane, il tasso di default medio a giugno 2024 è stato pari al 2,3%, con le ditte individuali al 2,4%, le società di persone al 1,6% e le società di capitali al 2,5%. Per le società di capitali si stima un incremento leggero a fine 2024, che dovrebbe essere più marcato nel 2025.

A far crescere la rischiosità creditizia, si legge nell’Osservatorio, da una parte il permanere di un contesto di instabilità a livello globale, che continuerà a risentire degli effetti delle tensioni geopolitiche che stanno interessando diverse aree del mondo (Medio Oriente, Ucraina, ecc.) e dalle scelte politiche ed economiche da parte di USA, Cina ed Europa. Dall’altra uno scenario economico domestico fragile, con settori rilevanti che stanno mostrando segni di vulnerabilità, quali ad esempio il settore Tessile e l’Automotive.

Agricoltura tra i settori a maggior rischio

Nei primi 9 mesi del 2024 si conferma il trend positivo del leisure (turismo e tempo libero), con un aumento degli importi erogati alle società di capitali del settore di circa il 4% rispetto al pari periodo del 2023. Tale trend potrebbe essere positivamente influenzato dalla progressiva crescita del fatturato di settore nel periodo post pandemico.

In termini di profilo di rischio, sebbene in miglioramento, il settore si colloca su livelli elevati sia in termini di tasso di default (3,5% a giugno 2024, -0,4 p.p. rispetto a dicembre 2023) che di performance economico-finanziarie. Il settore dell’Agricoltura continua a posizionarsi fra i settori a maggior rischio, nonostante un tasso di default di poco superiore alla media nazionale (2,7% vs 2,5% medio a giugno 2024).

Il settore si colloca su livelli significativamente peggiori rispetto alle evidenze nazionali, con una leva finanziaria stabile e pari a circa 5,7x (vs 3x mediana nazionale), un profilo della liquidità di circa il 50% (vs 130% mediana nazionale) e una copertura di circa 5x (vs 12x mediana nazionale).  Il settore risente fortemente dei cambiamenti climatici che possono determinare forti effetti negativi sulle rese produttive e sulla qualità dei prodotti agricoli con potenziali impatti sia in termini di performance economiche (fatturato e margini) che di esigenze finanziarie.

Infine, per quanto riguarda il settore delle Costruzioni, nei primi 9 mesi dell’anno si registra un calo di circa il -6% nelle erogazioni di credito alle società di capitali, che potrebbe risentire della fine degli ecobonus che avevano fortemente influenzato le performance degli operatori del settore nel periodo 2020-2023. Simile il trend delle erogazioni al comparto dell’Impiantistica, che segna un -9,7% negli importi erogati.