Finanza Dl Bollette: cosa prevede il nuovo decreto appena varato

Dl Bollette: cosa prevede il nuovo decreto appena varato

29 Marzo 2023 10:42

Dl Bollette: tutte le novità. Il taglio dell’Iva al 5%

Nel corso della riunione di ieri, 28 marzo 2023, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Dl Bollette, il decreto che contiene le misure a sostegno delle imprese e delle famiglie contro il caro bollette.

Il decreto introduce, inoltre, una serie di interventi a favore del settore sanitario, il cui ammontare complessivo è pari a 4,9 miliardi di euro.

La novità più importante del Decreto bollette riguarda le misure a sostegno delle imprese e delle famiglie, che sono state ridisegnate su base trimestrale e che, soprattutto, andranno a tenere conto dell’andamento dei prezzi dell’energia. Tra gli obiettivi, quello di favorire il risparmio energetico.

La riduzione dell’Iva al 5% e l’azzeramento degli oneri di sistema sono stati confermati per il gas per il prossimo trimestre (quello compreso tra il 1° aprile ed il 30 giugno 2023).

È stata inoltre prorogata per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con il gas metano l’aliquota Iva ridotta al 5%.

Partendo dal presupposto che i prezzi del gas naturale all’ingrosso si sono ridotti, il contributo per i consumatori fino a 5.000 metri cubi è stato confermato solo e soltanto per il mese di aprile e sarà erogato in misura ridotta:

è pari al 35% rispetto a quello che è stato applicato nel corso del mese di marzo.

Dl Bollette, arriva anche il bonus sociale

All’interno del Dl Bollette è stato prorogato anche il bonus sociale fino al 30 giugno 2023.

Le famiglie con un Isee fino a 15.000 euro potranno usufruire – anche in questo caso fino alla fine di giugno – di uno sconto direttamente sulle bollette di luce e gas.

Con il Decreto Bollette è stato inoltre introdotto un nuovo incentivo al risparmio energetico riservato a tutti i cittadini, senza limiti di reddito.

Le famiglie, nel periodo compreso tra il 1° ottobre ed il 31 dicembre 2023, potranno usufruire di un contributo a compensazione delle spese che hanno sostenuto per il riscaldamento.

A definire i criteri per l’assegnazione saranno direttamente il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ed il Ministro dell’Economia e delle Finanze.

Spetterà quindi all’Arera determinare praticamente le modalità di applicazione delle misure e in quale modo verrà erogato il contributo, che sarà in parte a quota fissa e in parte differenziato in base alle varie zone climatiche.

Credito d’imposta per le imprese

Buone notizie anche per le imprese, che avranno la possibilità di beneficiare, almeno fino al 30 giugno 2023, dei crediti d’imposta al 40% e al 45% nel caso in cui nel corso del primo trimestre 2023 abbiano registrato un incremento delle bollette di luce e gas superiore al 30% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Importante agevolazione anche per gli imprenditori agricoli, che stiano producendo e cedendo energia fotovoltaica.

Per il periodo d’imposta 2022, per la componente riconducibile all’energia ceduta, è previsto un regime di tassazione più favorevole che sarà basato sul minor valore tra il prezzo medio di cessione dell’energia elettrica, determinato dall’Arera e il valore di 120 euro/MWh.

Codice appalti: è stato approvato

Il Consiglio dei Ministri, inoltre, ha approvato il Codice degli Appalti, che è stato rivisto ed integrato a seguito delle osservazioni che sono arrivate dalle Commissioni parlamentari.

Fino a 5,3 milioni di euro, gli appalti potranno essere assegnati senza gara e sarà possibile realizzarli più celermente.

Introdotta anche una norma per la tutela del Made in Italy: tra i criteri di valutazione dell’offerta, viene considerato come premiante il valore percentuale dei prodotti originari italiani o dei paesi Ue rispetto al totale.

Vietata, inoltre, la produzione di cibo sintetico.

Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste, la ritiene “una legge all’avanguardia. Noi da molti punti di vista guardiamo alla tutela della nostra collettività, della salute e abbiamo ragionato affrontando il tema della qualità. I prodotti da laboratorio non garantiscono qualità, benessere e la tutela della nostra cultura e tradizione. È una legge significativa, con 6 articoli. Il divieto si basa sul principio di precauzione, non ci sono evidenze scientifiche oggi sui possibili effetti dannosi dovuti al consumo di cibi sintetici”.