Confartigianato su dazi Trump: Italia tra i paesi più colpiti

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Dai gioielli agli occhiali, passando per i mobili per casa, articoli sportivi, vetro, ceramica, fino agli strumenti musicali: sono questi alcuni dei 43 prodotti made in Italy che hanno come primo mercato nel mondo gli Stati Uniti. E che ora sono a forte rischio a causa dei dazi che il neo Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha in programma di applicare sui prodotti europei.
Tra i paesi più colpiti figura l’Italia. A sostenerlo un rapporto di Confartigianato che analizza le possibili ripercussioni sulle imprese italiane delle scelte protezionistiche da parte della nuova Amministrazione Usa.
Uno studio che arriva alla vigilia della cerimonia ufficiale di oggi (Inauguration Day negli Stati Uniti) che segna l’inizio del secondo mandato di Trump alla Casa Bianca.
Dazi USA: i settori italiani più a rischio
Secondo il rapporto, gli Stati Uniti rappresentano infatti il secondo mercato, dopo la Germania, per il maggior valore del nostro export (66,4 miliardi, pari al 10,7% del totale) e hanno visto un boom delle nostre vendite (+ 58,6%, pari a 24,9 miliardi di euro) tra il 2018-2023.
Nel 2024 il made in Italy ha conquistato il mercato statunitense soprattutto con i prodotti farmaceutici (+19,5%), alimentari, bevande e tabacco (+18%), apparecchi elettrici (+12,1%), macchinari (+3,7%), gomma, plastiche, ceramica e vetro (+3,2%), legno, stampa e carta (+2,4%
Tra i settori che potrebbero maggiormente risentire dei dazi, secondo il report di Confartigianato, troviamo quelli con la maggiore presenza di micro e piccole imprese nella moda, mobili, legno, metalli, gioielleria e occhialeria che nel 2024 hanno esportato negli Usa prodotti per 17,9 miliardi di euro, con una crescita delle vendite del 3,9% tra gennaio e settembre dello scorso anno. In particolare, aumenti consistenti dell’export si sono registrati per i prodotti alimentari (+24,1%), del legno (+6,4%), dei mobili (+4,2%) e dell’abbigliamento (+3,5%).
“La politica dei dazi – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – può forse pagare nel breve periodo, ma l’esperienza insegna che le sfide commerciali si vincono garantendo la libera circolazione delle merci. Per le nostre imprese si apre una sfida da affrontare intensificando gli sforzi per assicurare l’alta qualità della manifattura made in Italy, arma vincente e distintiva che i mercati sanno riconoscere ed apprezzare. Ma è anche fondamentale muoversi come Sistema Paese, con un impegno deciso da parte del Governo e delle istituzioni a sostegno delle aziende e della competitività dei nostri prodotti. Gli Stati Uniti sono il primo mercato nel mondo per 43 prodotti italiani, tra cui alcune produzioni ad alta tecnologia come i macchinari e prodotti con una marcata vocazione artigiana come la gioielleria e oreficeria, l’occhialeria, i mobili per la casa, le sedie e i divani, le pietre tagliate e lavorate, gli articoli sportivi, il vetro e la ceramica artistici, la coltelleria e la posateria e gli strumenti musicali”.
La Lombardia è tra le regioni più esposte ai dazi USA
A livello territoriale, tra le regioni più esposte per la maggiore quota delle esportazioni negli Usa abbiamo la Lombardia con 13.510 milioni di euro (20,5% del totale nazionale), Emilia-Romagna con 10.754 milioni (16,3%), Toscana con 10.251 milioni (15,6%), Veneto con 7.174 milioni (10,9%), Piemonte con 5.189 milioni (7,9%) e Lazio con 3.344 milioni (5,1%).
A livello di provincie al primo posto per esportazioni negli Stati Uniti nel 2024 troviamo Milano con 6,1 miliardi di euro, seguita da Firenze (5,7 miliardi), Modena (3,1 miliardi), Torino (2,7 miliardi), Bologna (2,6 miliardi) e Vicenza (2,2 miliardi).