Finanza Bollette gas: come cambiano tra quelle dei clienti vulnerabili e quelle placet

Bollette gas: come cambiano tra quelle dei clienti vulnerabili e quelle placet

8 Aprile 2024 08:08

Il settore del mercato del gas ed energia ha letteralmente svoltato negli ultimi mesi. Il punto di non ritorno è stata la fine del mercato tutelato, che ha portato molti cambiamenti, tra cui ad esempio l’arrivo di nuovi operatori e nuove voci in bolletta.

Con la fine del tutelato, una delle prime questioni che gli utenti hanno avuto fronteggiare è stata la suddivisione tra clienti vulnerabili e non. Ricordiamo che i primi sono quelli che hanno un’età superiore ai 75 anni, quelli con disabilità ai sensi dell’articolo 3 legge 104/92 e chi ha un’utenza attiva in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi. Per coloro che non rientrano nei criteri di vulnerabilità, sono state offerte due opzioni: entrare del mercato libero oppure restare con il proprio fornitore, optando per un’offerta placet (prezzo libero a condizioni equiparate), con condizioni contrattuali e parte di quelle economiche stabilite da Arera.

Ma come hanno influenzato queste modifiche le bollette dei clienti provenienti dal precedente mercato tutelato? Switcho, un servizio dedicato al risparmio sulle spese di luce, gas, telefonia e assicurazione, ha fornito una spiegazione dettagliata.

Cosa cambia in bolletta

Per prima cosa, i clienti vulnerabili potrebbero aver ricevuto, allegata alla prima fattura successiva alla fine del Regime di Maggior Tutela, una conferma del loro ingresso nel Servizio di Tutela della Vulnerabilità. Sia per i vulnerabili che per i non, la comunicazione include i canali pertinenti per approfondire le condizioni economiche e contrattuali, oltre ai contatti del Servizio Clienti.

Per quanto riguarda invece le differenze tra una fattura precedente e una attuale, se in precedenza il regime di riferimento era il “Servizio di Tutela”, sulla prima pagina della bolletta i clienti vulnerabili troveranno ora il riferimento al “Servizio di Tutela della Vulnerabilità”. Di conseguenza, tutti gli ex clienti non vulnerabili leggeranno semplicemente “Mercato libero”, indipendentemente che si tratti di un’offerta Placet o no.

Inoltre, nella medesima sezione, sia nella bolletta del precedente Servizio di Tutela sia in quella del Servizio di Tutela della Vulnerabilità, cambiano anche il nome e il codice dell’offerta, i quali variano da fornitore a fornitore e in base al tipo di servizio.

Per quanto riguarda le voci di costo sulla bolletta, le differenze sono limitate e si concentrano principalmente su una specifica voce, ovvero la spesa per la materia del gas naturale (in foto segnato come 1) Questa voce è composta da un corrispettivo fisso e uno variabile relativo al consumo effettivo di gas.

Il corrispettivo fisso, segnato in bolletta come “corrispettivo di commercializzazione” (2) copre i costi sostenuti dal fornitore per l’acquisto e la commercializzazione del gas ed è una cifra annua (espressa in €/anno) solitamente divisa in 12 mensilità.

Il corrispettivo gas (3), detto anche componente materia prima gas o spesso quota variabile, è il prezzo vero e proprio del gas consumato dall’utente in quel dato periodo e, appunto, dipende dai consumi. È espresso in €/Smc (dove Smc, ovvero “Standard metro cubo” è l’unità di misura del gas).

Voci bolletta gas
Voci bolletta gas – Fonte: Switcho

Per i clienti vulnerabili, sia il corrispettivo fisso che quello relativo alla materia prima sono stabiliti dall’Autorità competente. Inoltre, l’Autorità si occupa di aggiornare la componente della materia prima gas ogni tre mesi.

Per le offerte Placet in deroga, la quota fissa è fissata dal fornitore, mentre la componente della materia prima gas è stabilita dall’Autorità e varia in base ai prezzi di mercato, i quali fluttuano mensilmente. In aggiunta al prezzo di mercato, viene aggiunta un’altra piccola cifra a consumo stabilita da Arera (espressa in €/Smc).

Per le offerte del mercato libero, il corrispettivo fisso annuale è determinato dal fornitore, così come anche la componente della materia prima gas. Tuttavia, quest’ultima può essere soggetta a variazioni: può essere variabile, cambiando mensilmente in base ai prezzi di mercato, oppure può essere fissa per un periodo di almeno 12 mesi, a discrezione del fornitore.

Non vi sono differenze invece per le altre spese, che sia nel mercato libero sia nel servizio di tutela sono stabilite da Arera. La spesa per il trasporto e la gestione del contatore (4), sono i costi per le attività di consegna fisica del gas al cliente finale, gli oneri di sistema (5), coprono alcune spese che lo Stato sostiene per l’interesse collettivo e infine il totale imposte e Iva (6) sono tasse stabilite dallo Stato e sono uguali per tutti i consumatori.

Come cambiano le voci relative ai consumi

Da Switcho ricordano inoltre che con il cambiamento della più importante voce di spesa della bolletta, ovvero la spesa per la materia prima, anche i consumi possono variare rispetto alle precedenti bollette. Per fortuna, tutte le voci relative ai consumi sono segnati nella bolletta.

Innanzitutto, i consumi di gas possono essere rilevati o stimati (7). Se viene effettuata un’autolettura o una lettura periodica, i consumi riportati sono quelli rilevati, quindi reali. Tuttavia, se non ci sono autoletture disponibili, i consumi vengono stimati in base alle abitudini di consumo dell’utente. Questi consumi stimati possono essere accompagnati da una tabella (8) che riporta tutte le letture precedenti per fornire una visione completa e trasparente dell’andamento dei consumi nel tempo.

Consumi bolletta gas
Consumi bolletta gas – Fonte: Switcho

I consumi rilevati o stimati, espressi in metri cubi (mc), vengono poi convertiti in Standard metri cubi (Smc) nella voce “Consumo fatturato” (9) al fine di renderli idonei alla fatturazione. Questa conversione consente di uniformare i consumi per scopi di fatturazione. Di solito, il risultato di questa conversione coincide con i consumi rilevati o stimati e viene spesso confrontato in un grafico che illustra l’andamento annuale dei consumi (10).

Alla voce “Consumi residui”, vengono scritti alcuni consumi residui in quantità decimali (11), che vengono indicati anche nella bolletta. Questi consumi, se presenti, vengono inclusi per fornire una rappresentazione accurata dei consumi totali.