Vacanze proibitive: i rincari tagliano fuori 6 milioni di italiani dal turismo
Nel 2025 i rincari nel turismo hanno escluso 6 milioni di italiani dalle vacanze. Pacchetti, trasporti e ristorazione sempre più cari.
Fonte immagine: Finanze.com
La crescente diffusione della povertà da vacanza sta ridefinendo il concetto stesso di ferie in Italia. Secondo gli ultimi dati, oltre sei milioni di persone non hanno potuto lasciarsi alle spalle la routine quotidiana, in gran parte a causa di rincari che hanno interessato ogni aspetto delle partenze.
L’aumento dei pacchetti “tutto compreso” sul territorio nazionale sfiora il 19,5% rispetto all’anno precedente, un record che conferma l’Italia come uno dei Paesi più colpiti da fenomeni inflattivi legati al turismo. A soffrirne maggiormente sono soprattutto le famiglie italiane con figli, dove l’impatto economico risulta ancora più evidente: ristorazione e alloggi sono cresciuti di oltre il 4%, con un aggravio che tocca i 106 euro nel conto finale di spesa per ciascun nucleo familiare.
Meno partenze e strategie di adattamento
L’indagine condotta dalla Confederazione Europea dei Sindacati evidenzia come l’aumento del costo della vita abbia giocato un ruolo determinante: il 47% di chi ha rinunciato alle vacanze nel 2025 attribuisce la propria scelta proprio a questa crescita generalizzata dei prezzi.
Parallelamente, una porzione significativa–il 33%–individua come responsabile l’impennata tariffaria specifica del settore ricettivo e dei voli aerei, cresciuti in media dell’8,4%. In questo contesto, perfino stabilimenti balneari e piscine hanno subito rincari vicini al 10%, rendendo più difficile organizzare anche i classici weekend fuoriporta. Per reagire, molte famiglie si dicono pronte a tagliare altrove o a posticipare altre spese, pur di non rinunciare completamente ai momenti di svago.
Conseguenze sociali e sostegno economico
La questione non si limita alla volontà di staccare la spina: l’accesso alle ferie è da sempre considerato un diritto che incide sul benessere individuale. Tuttavia, il crescente ricorso ai prestiti indica che molte persone hanno scelto un percorso alternativo, finanziando i propri soggiorni con rate mensili.
Il dato si attesta al 12%, segnale di una tendenza che rischia di aumentare il disagio a lungo termine. Altri preferiscono ridimensionare la durata dei viaggi o scegliere destinazioni più economiche, sperando di mitigare i costi e di conservare almeno in parte il tradizionale “periodo di pausa” estivo.
Prospettive di sostenibilità
Alla luce di questi dati, il dibattito sulla sostenibilità economica delle ferie si fa sempre più acceso, soprattutto in un Paese che vive di bellezze naturali e culturali come l’Italia. La spesa turistica genera un indotto fondamentale per molte regioni, ma se i prezzi continuano a salire, si rischia di trasformare le ferie in un privilegio per pochi, con inevitabili ricadute negative sia sugli operatori che sulla qualità delle offerte.
Diventa urgente interrogarsi su possibili misure di sostegno, incentivi mirati e formule di rateizzazione meno gravose, per garantire a tutti la possibilità di staccare la spina e, allo stesso tempo, preservare il valore sociale della vacanza.
Se vuoi aggiornamenti su Finanza Personale inserisci la tua email nel box qui sotto: