Finanza Personale UE e Regno Unito voltano pagina: firmato l’accordo strategico dopo la Brexit

UE e Regno Unito voltano pagina: firmato l’accordo strategico dopo la Brexit

Storico accordo post-Brexit tra Regno Unito e UE: cooperazione su difesa, commercio e mobilità giovanile per affrontare sfide globali.

20 Maggio 2025 15:45

Un nuovo capitolo si apre nelle relazioni tra il Regno Unito e l’Unione Europea, segnando una svolta significativa nove anni dopo il referendum sulla Brexit. Il primo ministro britannico, Keir Starmer, ha definito l’accordo appena firmato come un momento storico che inaugura una partnership strategica volta a ridefinire i rapporti bilaterali. Durante il vertice a Lancaster House, alla presenza della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e del presidente del Consiglio Europeo, António Costa, sono stati tracciati i contorni di una cooperazione rinnovata.

Questa intesa abbraccia settori cruciali come la difesa, il commercio, l’energia e la mobilità giovanile, riflettendo un impegno condiviso per affrontare le sfide globali. Sul fronte militare, il Regno Unito avrà la possibilità di partecipare a esercitazioni europee e di accedere al fondo Safe, che ammonta a 150 miliardi di euro. Tuttavia, l’accesso sarà subordinato a un accordo supplementare e a un contributo finanziario britannico, dimostrando un equilibrio tra cooperazione e sovranità nazionale.

Accordo strategico UE e Regno Unito: quali progressi

In ambito commerciale, sono stati compiuti progressi significativi. La semplificazione dei controlli doganali per i prodotti alimentari e vegetali rappresenta un passo avanti, reso possibile da un parziale allineamento del Regno Unito alle normative sanitarie dell’UE. Inoltre, la Corte di Giustizia Europea continuerà a mantenere l’autorità ultima nella risoluzione delle controversie, garantendo una struttura giuridica solida per il commercio bilaterale.

Un altro pilastro dell’accordo è la cooperazione energetica, che mira a mitigare l’impatto della carbon tax europea sulle imprese britanniche. Questo elemento sottolinea l’importanza di un approccio congiunto alla transizione energetica e alla sostenibilità ambientale. Per quanto riguarda i giovani, si prevede il ritorno del Regno Unito nel programma Erasmus+, offrendo nuove opportunità di scambio culturale e accademico, un aspetto particolarmente apprezzato dai settori educativi e giovanili.

Tuttavia, l’accordo non è privo di critiche. All’interno del Regno Unito, esponenti conservatori come Kemi Badenoch e Nigel Farage hanno espresso preoccupazioni per la possibile erosione della sovranità nazionale. Allo stesso tempo, la Scozia ha sollevato obiezioni riguardo alle concessioni sulla pesca, nonostante l’estensione delle attuali quote per un periodo di 12 anni.

Nonostante le divergenze, l’impatto economico dell’accordo è stimato in 9 miliardi di sterline entro il 2040, evidenziando il potenziale di questa nuova fase di collaborazione. L’obiettivo dichiarato è quello di riposizionare il Regno Unito nel contesto internazionale, rafforzando le relazioni strategiche con partner selezionati e promuovendo un futuro di crescita e stabilità.

In sintesi, questo accordo rappresenta un passo avanti nella ridefinizione delle relazioni post-Brexit, segnando un ritorno strategico e una visione più cooperativa e interconnessa tra il Regno Unito e l’Unione Europea. Rimane da vedere come si evolveranno i dettagli operativi e quale sarà la risposta dei diversi attori coinvolti, ma il segnale lanciato è chiaro: guardare avanti, verso un futuro condiviso.

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