Il tuo vecchio telefono vale oro: come trasformarlo in guadagno
Nelle case europee 642 milioni di smartphone inutilizzati: ricondizionamento e riciclo valgono oltre un miliardo di euro, tra benefici economici e ambientali.
Fonte immagine: Finanza.com
Da anni, in tutta Europa, milioni di persone accumulano nei cassetti i propri smartphone inutilizzati senza rendersi conto di ospitare vere e proprie “miniere tecnologiche” dall’enorme valore potenziale. Secondo un recente studio, ben 642 milioni di dispositivi attendono una seconda vita o un recupero adeguato, celando un’opportunità sia economica sia ambientale.
Basti pensare che in Germania si contano 119,3 milioni di telefoni abbandonati, seguita dalla Francia con 96,7 milioni e dall’Italia, terza sul podio, con 82 milioni di apparecchi inutilizzati. Il paradosso è che, sebbene questi device abbiano un costo di mercato ormai superato, il loro contenuto di materiali recuperabili può contribuire a ridurre lo spreco di risorse e a invertire i trend negativi legati all’inquinamento.
La sfida del recupero e il ruolo del ricondizionamento
Una parte significativa di questi dispositivi è ancora in ottime condizioni e potrebbe essere oggetto di ricondizionamento per tornare nelle mani dei consumatori. Si stima che, in Europa, circa 211 milioni di telefoni dismessi siano ancora funzionanti e pronti al riutilizzo, mentre i restanti 431 milioni potrebbero invece essere destinati a un corretto smontaggio per recuperare materie prime essenziali come rame, nichel e altre sostanze strategiche.
Questa strategia di valorizzazione unisce la convenienza economica all’attenzione per l’ambiente, offrendo anche un incentivo concreto a tutte le aziende di settore, chiamate a dare priorità alla sostenibilità per tutelare le risorse e contenere le emissioni di CO₂.
L’importanza del riciclo e delle risorse nascoste
Malgrado il grande potenziale, solo un’esigua percentuale di dispositivi viene sottoposta a riciclo, con un dato europeo fermo intorno al 10% e una media mondiale persino inferiore. Questa scarsa adesione vanifica la possibilità di estrarre elementi di valore come cobalto e oro, fondamentali per la produzione di nuove tecnologie e provenienti spesso da filiere geograficamente lontane.
L’Italia, ad esempio, potrebbe trarre enorme vantaggio da un approccio più attento alla filiera di recupero, considerato che ben 26 milioni di telefoni abbandonati sono recuperabili e 56 milioni risultano destinabili a lavorazioni specializzate.
Prodotti ricondizionati e un modello di economia circolare
Nell’attuale scenario, promuovere i prodotti ricondizionati si rivela una mossa vincente per ridurre gli sprechi e innescare un ciclo virtuoso di produzioni più sostenibili. Un simile approccio accelera la transizione verso un’autentica economia circolare, in cui la riduzione, il riutilizzo e la valorizzazione dei beni dismessi guidano la cultura del consumo responsabile.
Grazie a piattaforme specializzate nel rimettere in commercio dispositivi e altre soluzioni elettroniche, si può dare una nuova vita alle tecnologie, salvaguardando risorse preziose e riducendo l’inquinamento. Con la giusta visione, i telefoni dimenticati nei cassetti di casa possono trasformarsi in un’opportunità reale, capace di sostenere l’innovazione e di contribuire alla protezione del nostro pianeta.
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