Finanza Personale Pubblicare foto dei figli sui social: ecco quando è illegale

Pubblicare foto dei figli sui social: ecco quando è illegale

Rischi legali e privacy per le foto dei minori sui social: scopri le normative italiane e consigli per proteggere i tuoi figli online.

6 Giugno 2025 13:30

Viviamo in un’epoca in cui la condivisione sembra essere diventata una sorta di secondo istinto, soprattutto quando si tratta di immortalare e diffondere i momenti più teneri della crescita dei nostri figli. Ma dietro l’apparente innocenza di un post su Instagram o Facebook, si cela una questione spinosa che merita una riflessione più profonda: il fenomeno dello sharenting. Questa parola, ormai entrata nel lessico quotidiano, racchiude una pratica sempre più diffusa, che consiste nel pubblicare regolarmente foto dei figli sui social. Ma siamo davvero consapevoli delle implicazioni che tutto ciò comporta, sia dal punto di vista legale che psicologico?

I numeri parlano chiaro: più di 250 immagini pubblicate ogni anno per ogni bambino, oltre 1.300 scatti entro il tredicesimo compleanno e una presenza online che, nell’81% dei casi, inizia addirittura prima dei due anni. Dati che dovrebbero farci drizzare le antenne, perché la privacy dei minori rischia di essere compromessa ben prima che abbiano la possibilità di capire cosa significhi davvero essere presenti nel mondo digitale.

Foto dei figli sui social: cosa dice la legge

Quando si parla di normative minori, l’Italia si distingue per una tutela particolarmente attenta dell’immagine e dei dati personali dei bambini. Non è un caso che la Legge sul Diritto d’Autore (n. 633/1941, art. 96) preveda che la pubblicazione di immagini sui social di minori sia possibile solo con il consenso di chi esercita la responsabilità genitoriale. Allo stesso modo, l’articolo 10 del Codice Civile mette a disposizione strumenti di difesa contro l’utilizzo improprio delle immagini, ribadendo un principio fondamentale: la protezione dei minori viene prima di tutto.

La soglia per l’autorizzazione parentale al trattamento dei dati personali dei minori è stata stabilita a 14 anni dal D.Lgs. 101/2018. Si tratta di un vero e proprio scudo, pensato per proteggere i più giovani dalle insidie del web e da tutte quelle situazioni in cui un’immagine, apparentemente innocua, può trasformarsi in un rischio concreto.

Quali sono i pericoli

Ma quali sono, in concreto, le minacce che si nascondono dietro la condivisione indiscriminata di foto sui social media? Prima di tutto, la compromissione della riservatezza personale: una volta che una foto viene pubblicata online, è praticamente impossibile controllarne la diffusione. E se pensiamo che, in molti casi, le impostazioni di privacy non vengono configurate correttamente, il rischio che queste immagini finiscano nelle mani sbagliate aumenta esponenzialmente.

Non meno importante è il pericolo dei furti d’identità. Si tratta di una minaccia spesso sottovalutata, ma che può avere conseguenze gravi e durature.

E poi c’è l’aspetto psicologico, troppo spesso messo in secondo piano. Pubblicare foto o dettagli intimi  sui social senza il consenso dei diretti interessati può generare nei bambini sentimenti di imbarazzo, disagio o addirittura vergogna. A lungo andare, queste emozioni possono incidere negativamente sullo sviluppo emotivo, alimentando insicurezze e minando la fiducia nei confronti dei genitori.

Genitorialità responsabile sui social

Alla luce di tutto ciò, diventa fondamentale adottare una serie di strategie per una genitorialità digitale responsabile. In primo luogo, è consigliabile ridurre al minimo la pubblicazione sui social di contenuti che riguardano i minori. Ogni volta che si decide di condividere qualcosa, bisognerebbe chiedersi se sia davvero necessario e, soprattutto, se si stanno rispettando le regole della privacy e della dignità del bambino.

Pubblicare regolarmente foto dei figli sui social non è solo una questione di abitudini digitali, ma un vero e proprio banco di prova per la nostra capacità di proteggere chi ci è più caro. Ogni scelta di condivisione dovrebbe essere ponderata con attenzione, bilanciando il desiderio di raccontare la crescita dei propri figli con la necessità, imprescindibile, di tutelare la loro privacy e la loro dignità. In un mondo in cui tutto sembra essere a portata di click, imparare a dire “no” può essere il gesto più prezioso che possiamo fare per i nostri bambini.

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