Finanza Personale Nuove commissioni bancomat: pagheremo di più? Ecco cosa cambia davvero

Nuove commissioni bancomat: pagheremo di più? Ecco cosa cambia davvero

Dal 28 giugno, cambia il sistema delle commissioni per i prelievi al bancomat. Trasparenza e impatti sui consumatori nei piccoli centri.

31 Maggio 2025 12:30

Da fine giugno, il panorama dei bancomat italiani si prepara a una svolta che promette di cambiare le abitudini di milioni di cittadini. La nuova regolamentazione sulle commissioni dei prelievi bancomat rappresenta una vera e propria rivoluzione per il sistema bancario nazionale, inserendosi nel più ampio quadro della riforma banche a livello europeo.

Un cambiamento che, sulla carta, mira a introdurre maggiore trasparenza, ma che nei fatti rischia di avere ripercussioni significative sul portafoglio dei consumatori, soprattutto nelle aree meno servite dagli sportelli.

Nuove regole per i prelievi al bancomat: cosa cambia dal 28 giugno

Fino ad oggi, la gestione delle commissioni per i prelievi bancomat era appannaggio della banca presso cui il cliente deteneva il proprio conto corrente. Questo sistema, per quanto perfettibile, garantiva una certa uniformità e prevedibilità nei costi, soprattutto per chi si trovava spesso a dover prelevare contante da sportelli di altri istituti. Con la nuova normativa, invece, il pallino passa nelle mani della banca proprietaria dell’ATM: sarà quest’ultima a decidere, in piena autonomia, l’importo della tariffa applicata a ogni operazione di prelievo effettuata da clienti di altri istituti.

Questa novità introduce un elemento di trasparenza senza precedenti: il cliente potrà finalmente vedere sullo schermo dell’ATM, prima di confermare l’operazione, l’esatto importo della commissione che gli verrà addebitata. Una svolta importante, perché mette il consumatore nella condizione di scegliere se procedere con il prelievo bancomat oppure cercare alternative più vantaggiose. Ma, come spesso accade, dietro la promessa di maggiore chiarezza si nascondono anche insidie da non sottovalutare.

Riforma bancomat, rischio tariffe alte nelle aree meno servite

Nelle grandi città, dove la concorrenza tra istituti è accesa e la presenza di bancomat capillare, questa riforma potrebbe effettivamente portare a una diminuzione delle tariffe: le banche, pur di attrarre clientela, potrebbero essere incentivate a mantenere le commissioni più basse. Ma basta spostarsi nei piccoli centri o nelle aree interne per rendersi conto che la musica cambia: qui, dove spesso si conta un solo sportello per chilometri, il rischio è che la banca proprietaria dell’ATM approfitti della situazione di monopolio, fissando tariffe anche molto elevate. In queste zone, il cittadino potrebbe trovarsi con le spalle al muro, costretto ad accettare condizioni svantaggiose pur di poter accedere al proprio denaro.

Particolarmente delicata è la situazione dei clienti delle banche digitali. Questi ultimi, non disponendo di una propria rete di bancomat, sono obbligati a utilizzare gli sportelli di altri istituti per i prelievi bancomat. Con la nuova normativa, potrebbero vedere lievitare sensibilmente i costi delle operazioni, vanificando parte dei vantaggi economici che avevano spinto molti a scegliere una banca online. In questo scenario, la trasparenza rischia di trasformarsi in un’arma a doppio taglio: sapere in anticipo quanto si paga è sicuramente un progresso, ma non sempre sarà possibile evitare di sostenere spese elevate, specie dove le alternative scarseggiano.

L’impatto territoriale della riforma delle banche sarà dunque uno degli aspetti più controversi da monitorare nei prossimi mesi. In molte zone d’Italia, la scarsità di sportelli rischia di acuire le disuguaglianze tra chi può scegliere e chi, invece, deve subire. Le autorità europee, fautrici di questa svolta, sottolineano come l’obiettivo primario resti quello di aumentare la trasparenza e l’efficienza del sistema bancario, ma sarà fondamentale vigilare affinché non si creino nuovi squilibri a danno dei cittadini.

Bancomat e commissioni: come la nuova regola può cambiare le tue abitudini

Sul medio periodo, questa riforma delle banche potrebbe rappresentare anche un acceleratore per la diffusione dei pagamenti elettronici, spingendo sempre più persone a ridurre l’uso del contante. Una tendenza già in atto, ma che ora potrebbe ricevere una spinta decisiva. Tuttavia, resta il fatto che in molte situazioni, specie per le fasce più anziane della popolazione o in contesti dove il digitale fatica a imporsi, il contante continua a rappresentare una necessità imprescindibile.

Per i consumatori, il consiglio è uno solo: prestare massima attenzione alle commissioni indicate sullo schermo del bancomat, valutando con attenzione ogni operazione di prelievo bancomat. Solo così sarà possibile sfruttare appieno la maggiore trasparenza introdotta dalla riforma banche, evitando brutte sorprese e facendo scelte davvero consapevoli. In un contesto che cambia rapidamente, la parola d’ordine resta informarsi e non dare mai nulla per scontato, perché anche il più piccolo dettaglio può fare la differenza nel bilancio di fine mese.

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