Finanza Personale Mercati Olio e vino trainano l’export: l’agroalimentare italiano conquista il mondo

Olio e vino trainano l’export: l’agroalimentare italiano conquista il mondo

Nel 2025 l'export agroalimentare italiano cresce del 5,1%. Focus su mercati chiave, innovazione e sostenibilità per rafforzare il Made in Italy.

25 Agosto 2025 10:36

Mentre l’attenzione mondiale si concentra sulle prospettive economiche del comparto primario, l’export agroalimentare italiano continua a stupire gli osservatori con performance straordinarie. Nel primo semestre del 2025, i dati Istat registrano un aumento del 5,1% nelle esportazioni rispetto allo stesso periodo del 2024, consolidando il valore strategico dell’agroalimentare nella crescita complessiva del Paese.

Interessante notare come i prodotti alimentari di punta, fortemente radicati nelle tradizioni regionali, stiano vivendo un momento di grande richiesta sui mercati più diversificati. In particolare, l’attenzione verso il olio extravergine d’oliva è cresciuta del 45% nell’ultimo anno e il richiamo simbolico del vino italiano ha garantito introiti pari a 8,1 miliardi di euro. Questo mercato di eccellenza si dimostra cruciale anche nel rafforzare l’identità gastronomica italiana, sempre più apprezzata a livello internazionale.

Espansione geografica e bilanci in crescita

Tra i Paesi più ricettivi, spiccano gli Stati Uniti, che mantengono la posizione di primo mercato extraeuropeo con un balzo del 29% nel 2024, e la Cina, protagonista di un inatteso +17%. Sorprende persino la Russia, dove nonostante le tensioni internazionali, le importazioni dall’Italia sono aumentate del 40%.

Questa diffusione capillare contribuisce a rafforzare il saldo commerciale del nostro Paese, in un contesto comunque non privo di sfide: fra queste, il rialzo dei costi materie prime, che influenza i margini aziendali e spinge le imprese a studiare nuove strategie di gestione. Molte realtà imprenditoriali, infatti, hanno preferito rilanciare con scelte mirate di innovazione e processi produttivi avanzati, puntando non solo sulla qualità ma anche su una filiera ottimizzata nell’utilizzo delle risorse.

Prospettive future e competitività globale

Per mantenere questo slancio, le aziende del settore stanno destinando crescenti investimenti a ricerca e sviluppo, convinte che la sperimentazione di nuovi prodotti e metodologie sia la leva per competere sui tavoli internazionali. Al tempo stesso, motore fondamentale di successo resta la sostenibilità, intesa non solo come rispetto ambientale, ma anche come valorizzazione del territorio e dei lavoratori coinvolti.

L’impegno verso pratiche etiche rafforza l’immagine d’eccellenza italiana e attrae i consumatori più esigenti. Nel lungo periodo, la diversificazione del rischio appare cruciale: le imprese guardano verso Asia, Sud America e Africa per allargare la clientela e compensare eventuali flessioni in Europa. Infine, le politiche commerciali internazionali saranno determinanti per regolamentare i flussi e garantire margini sostenibili, consentendo al settore agroalimentare di continuare a recitare un ruolo da protagonista nell’economia italiana.

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