Finanza Personale Medici di famiglia, è emergenza: sempre più italiani senza assistenza

Medici di famiglia, è emergenza: sempre più italiani senza assistenza

Grave carenza di medici di famiglia in Italia con oltre 1,5 milioni senza assistenza: cosa sta succedendo nella sanità italiana?

25 Giugno 2025 15:00

Nel cuore della sanità italiana si sta aprendo una crepa sempre più profonda: oltre 1,5 milioni di cittadini rischiano di restare senza assistenza di base, travolti dalla crisi dei medici di famiglia.

Una situazione che, come una valanga, cresce di anno in anno, complice l’invecchiamento della categoria e una disaffezione palpabile tra i giovani laureati. Se una volta la figura del medico di base era considerata un punto fermo, oggi sembra invece una professione in via d’estinzione, lasciando presagire un futuro a tinte fosche per l’assistenza primaria.

Un sistema sotto pressione: carenza medici di famiglia e rischio collasso

Il quadro che emerge è quello di una vera e propria carenza di medici di famiglia che mette in ginocchio intere comunità. Il 77% dei camici bianchi ha superato i 54 anni e si stima che, entro il 2027, ben 35.200 medici andranno in pensione.

Il risultato? Un vuoto difficilmente colmabile, con oltre la metà dei professionisti che già oggi gestisce più di 1.500 pazienti ciascuno. Questo sovraccarico, oltre a compromettere la qualità dell’assistenza, alimenta una spirale di stress e insoddisfazione, allontanando ulteriormente le nuove generazioni da questa strada. Il rischio, ormai tangibile, è quello di vedere sgretolarsi uno dei pilastri della sanità italiana.

Giovani poco attratti e borse di studio che restano vuote

A rendere ancora più preoccupante il quadro è il calo di appeal della professione tra i neolaureati. Quest’anno, un significativo 15% delle borse di studio per la formazione in medicina generale è rimasto non assegnato.

Il segnale è chiaro: il percorso dei medici di famiglia non attira più come un tempo, complice la percezione di un lavoro logorante e poco valorizzato. La risposta delle istituzioni si fa attendere, mentre il PNRR borse studio promette 900 nuovi posti nei prossimi tre anni. Basterà? Difficile dirlo, soprattutto se non si interviene anche sulle condizioni di lavoro e sulla burocrazia soffocante che pesa sulle spalle dei professionisti.

L’impatto economico e le possibili soluzioni

Non si tratta solo di una questione di salute, ma anche di economia reale: il settore genera un giro d’affari diretto di circa 7 miliardi di euro, che arriva a 16 miliardi considerando l’indotto. La chiusura degli studi medici di famiglia rischia di mettere sulla strada circa 40.000 lavoratori tra personale amministrativo e infermieristico. Alcune regioni, per tamponare l’emergenza, hanno già scelto di prolungare l’attività dei medici in pensione, ma si tratta di soluzioni tampone, non certo risolutive.

Sul tavolo ci sono proposte come la riduzione del carico burocratico e l’introduzione di team multidisciplinari, misure che potrebbero restituire dignità e attrattiva a una professione fondamentale per la tenuta della sanità italiana. La sfida, oggi più che mai, è quella di non lasciare nessuno indietro e di garantire un’assistenza di qualità a tutti i cittadini.

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