Finanza Personale Crescere un figlio costa di più: +12% dal 2023

Crescere un figlio costa di più: +12% dal 2023

Crescere un figlio in Italia costa di più oggi: spese, impatto sui redditi e consigli di pianificazione finanziaria per le famiglie.

25 Settembre 2025 09:30

L’idea di crescere un figlio in Italia richiama spesso l’immagine di un percorso ricco di emozioni, ma anche di importanti sfide economiche. La spesa complessiva, attualmente stimata intorno a 156.000 euro fino ai 18 anni, mette in luce quanto la famiglia debba preventivare fin dai primi passi del bambino.

Questi investimenti iniziano con i costi legati all’infanzia, proseguono con il periodo scolastico e raggiungono il picco durante l’adolescenza, quando aumentano voci di spesa come tecnologia, trasporti e lezioni di lingua.

Il continuo adeguamento dei prezzi, unito alle necessità sempre più numerose dei più giovani, evidenzia quanto siano fondamentali scelte lungimiranti per gestire con equilibrio le risorse a disposizione.

Crescere un figlio: il quadro complessivo dei costi

Affrontare i costi di crescere un figlio in Italia significa comprendere come le uscite possano variare in base alle diverse fasi di crescita. Da un lato, i primi tre anni di vita richiedono una significativa quota di budget per pannolini, alimenti e cure primarie.

Dall’altro, la fase scolare prevede un impegno economico più consistente, includendo spese per materiale didattico, trasporti e mensa. Durante l’adolescenza le esigenze si ampliano, specialmente in termini di tecnologia e attività ricreative.

In un contesto in cui il reddito familiare può subire oscillazioni o non essere sufficiente a coprire tutte le voci, la spesa totale diventa un fattore determinante nelle scelte di vita di molte coppie.

Conseguenze sul tessuto sociale

Il progressivo incremento dei costi per crescere un figlio si intreccia con il fenomeno del calo demografico. Molte famiglie, infatti, rinunciano o rimandano la nascita di un secondo figlio a causa della pressione finanziaria, che si innalza proporzionalmente al numero dei componenti. In aggiunta, le spese alimentazione rappresentano una voce prevalente, seguita dalle attività socio culturali che coinvolgono corsi, sport e laboratori formativi.

Questi aspetti incidono sui modelli di consumo, a cui si sommano costi emergenti, come quelli legati a strumenti didattici e digitali, che amplificano l’impatto sulle tasche dei genitori. Il suo effetto sul tessuto sociale è evidente: meno nascite significano una popolazione più anziana e un futuro che rischia di rivelarsi privo di un ricambio generazionale adeguato.

In un panorama così delicato, la pianificazione finanziaria diventa uno strumento decisivo per garantire stabilità e serenità. Un’accorta strategia di risparmio e investimento, calibrata sulle necessità di ciascuna famiglia, può ridurre al minimo gli imprevisti e offrire un paracadute economico durante periodi di spesa più elevata per crescere un figlio. Programmare un fondo dedicato all’educazione e alla formazione, magari iniziando fin dalla nascita del bambino, consente di costruire un tesoretto per coprire adeguatamente tutte le esigenze future.

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