Finanza Personale Casa Arriva la stangata sui mutui: costano 200 euro in più al mese

Arriva la stangata sui mutui: costano 200 euro in più al mese

3 Febbraio 2023 15:30

Le famiglie si devono preparare ad affrontare l’ennesima stangata su mutui. È questa, in estrema sintesi, la prima conseguenza della decisione del Consiglio direttivo della Bce, che ha scelto di proseguire con la lotta all’inflazione e ha alzato nuovamente i tassi di riferimento di 50 punti, con un aumento dello 0,5% del costo del denaro.

Questa, dallo scorso mese di luglio, è la quinta stretta consecutiva.

Il board della Bce ha giustificato la propria decisione, mettendo in evidenza che questa scelta ha lo scopo di combattere l’inflazione, che ad oggi rimane troppo elevata.

In questi mesi molte critiche si sono mosse da molti governi – anche da quello italiano -, ma la Banca Centrale Europea ha confermato la propria intenzione di reagire con dei metodi monetari.

Grazie al nuovo ritocco, i tassi d’interesse sulle operazioni di rifinanziamento, su quelle di rifinanziamento marginali e sui depositi presso la Bce i tassi, dal prossimo 8 febbraio, saliranno rispettivamente al 3,00%, al 3,25% e al 2,50%.

Mutui, un aumento con il pilota automatico

La Bce, tra l’altro, ha anche anticipato che è previsto un ulteriore rialzo di 50 punti nel corso del mese di marzo.

Questo, con ogni probabilità, potrebbe costituire l’ultima spinta annunciata con il pilota automatico.

Christine Lagarde, presidente della Bce, ha ricordato che la pressione sui prezzi rimane forte ed è necessario tenere alta la guardia.

Sicuramente l’obiettivo della Bce è quello di non appesantire troppo l’economia europea.

La stretta sui tassi, comunque, è destinata ad avere un effetto diretto sui mutui erogati dalle banche ai cittadini delle principali economie della zona euro.

Nicoletta Papucci, Direttore Marketing di MutuiOnline.it, ha spiegato che “l’aumento dei tassi di 50 punti da parte della Bce comporterà un rialzo della rata di un mutuo medio (140mila euro per un immobile dal valore di 200mila euro) fra i 33 e i 43 euro, pari a circa il 5% di aumento nella rata mensile rispetto a fine 2022”.

Andando ad analizzare proprio un mutuo di questo tipo ed ipotizzando uno scenario di durata a 30 anni, la rata mensile da 389 euro, del periodo antecedente al rialzo di giugno, ai 590 euro di oggi.

Questo, in estrema sintesi, comporta un esborso maggiore di 200 euro ogni mese.

Per un mutuo della durata di vent’anni, per un importo massimo di 100.000 euro, prima della stretta della Bce di giugno prevedeva una rata mensile di 480 euro, che a dicembre è diventata pari a 580 euro, ed a febbraio 2023 tocca i 600 euro.

Le scelte della Bce, sicuramente, avranno un effetto depressivo sui mutui: prima di tutto quelli a tasso variabile e sulle fasce di reddito inferiore.

Nomisma ha stimato che potrebbe esserci una contrazione del 10% degli acquisti immobiliari.

Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, ha ricordato, inoltre, che la stretta decisa dalla Bce rende più difficile anche l’apertura di mutui per transazioni fondiarie in campo agricolo.