Finanza Personale Casa Affitti brevi nel 2024, raggiunti i 66 miliardi di euro sul Pil italiano tra prenotazioni e indotto

Affitti brevi nel 2024, raggiunti i 66 miliardi di euro sul Pil italiano tra prenotazioni e indotto

Pubblicato 26 Febbraio 2025 Aggiornato 27 Febbraio 2025 10:45

Nel 2024 gli affitti brevi hanno avuto un significativo impatto sul Pil italiano. Mentre il settore attraversa una fase di assestamento e riequilibrio a seguito delle nuove normative, il contributo delle locazioni a breve termine all’economia ha raggiunto i 66 miliardi di euro, segnando un aumento del 16% rispetto ai 57 miliardi del 2023. Questa stima include le prenotazioni dirette (13 miliardi), l’indotto generato (52 miliardi) e le spese per ristrutturazioni, arredi e manutenzioni (1 miliardo).

È quanto è emerso dalla survey “Mappatura, provenienza e redditività del patrimonio immobiliare italiano immesso sul circuito degli affitti brevi” presentata alla Camera e curata da Marco Celani, amministratore delegato di Italianway e presidente di Aigab (Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi).

I numeri delle case in Italia

Secondo le stime di Aigab, in Italia ci sono circa 9,6 milioni di seconde case inutilizzate, di cui 496mila risultano presenti sulle piattaforme online (dati aggiornati a gennaio 2025), coinvolgendo direttamente circa 500 mila famiglie. La stragrande maggioranza di queste abitazioni (96%) è di proprietà di privati, mentre il 25% del totale è gestito in modo professionale da operatori specializzati. Stando ai dati del Ministero del Turismo, i contratti di affitto breve e case vacanze attivi in Italia sono 691.961, di cui circa 504mila – pari all’87% – risultano conformi alle nuove normative grazie all’ottenimento del Codice Identificativo Nazionale (Cin).

Il 30,4% degli immobili destinati agli affitti brevi proviene da eredità ricevute, mentre il 28,7% era precedentemente abitato dai legittimi proprietari, che hanno poi optato per una locazione temporanea. Inoltre, il 26,1% era sfitto da tempo, mentre solo il 2,2% è stato convertito da affitto a lungo termine a breve termine. Infine, appena il 12,6% è stato acquistato con finalità di investimento.

Altro tema è quello delle case di proprietà; in Italia sono 21,4 milioni le famiglie che risiedono in un’abitazione propria o in comodato d’uso, mentre 5,2 milioni vivono in affitto. Tra queste, il 47% è composto da single con meno di 35 anni e il 40% da coppie senza figli. L’aumento dei canoni di locazione tradizionale, che riguarda 4,3 milioni di contratti a lungo termine, è dovuto principalmente all’incremento dell’indicizzazione Istat del 12,5% negli ultimi due anni e all’aumento dell’inflazione del 22% negli ultimi quattro anni, a fronte di una mancata crescita salariale. Non sono dunque gli affitti brevi a determinare questa dinamica, ma piuttosto fattori economici più ampi.

Celani: “Affitti brevi una componente fondamentale per le famiglie italiane

Secondo Marco Celani, gli affitti brevi rappresentano un’opportunità strategica per valorizzare il patrimonio immobiliare italiano, contribuendo in modo significativo al Pil e generando occupazione per circa 150mila persone.

“Anche per questo è necessario un approccio equilibrato nella regolamentazione del settore, evitando restrizioni che potrebbero avere ripercussioni negative sia per i proprietari che per i turisti – spiega Celani – Gli affitti brevi danno un contributo importante al Pil e sono una componente fondamentale della ricchezza delle famiglie italiane. Le esternalità negative legate agli impatti sul territorio vanno misurate prima di imporre restrizioni che possono avere ripercussioni peggiori dei benefici attesi. Il mercato si autoregola e ogni volta che c’è uno squilibrio tra domanda e offerta le decine di migliaia di decisioni dei singoli portano l’allocazione delle risorse scarse a un nuovo prezzo di equilibrio”.

Taylor Swift e Giubileo, quanto influiscono i grandi eventi

L’analisi fa un focus su tre principali città italiane, Milano, Roma e Firenze, analizzando come la percentuale di case destinate agli affitti brevi è molto inferiore rispetto alla percezione comune. Nel primo caso sono stati rilevati 15.586 annunci online, ma solo 7.522 risultano attivi con continuità, rappresentando lo 0,9% del totale. A Roma, su 21.942 annunci presenti sulle piattaforme, 14.449 sono stabilmente operativi, pari all’1%. A Firenze, invece, si contano 9.239 annunci, di cui 6.206 attivi in modo continuativo, corrispondenti al 3%.

Sempre analizzando queste città, il report evidenzia come eventi di grande richiamo, quali concerti, fiere internazionali e manifestazioni sportive, influenzino positivamente la domanda di affitti brevi. Nel 2024, la tappa dell’Eras Tour di Taylor Swift tenutasi a Milano ha determinato un incremento del 316% nelle prenotazioni in città, con un aumento dei prezzi fino a 139 euro a notte nella zona di San Siro. Sorprendentemente, Roma sta vivendo un fenomeno opposto per il Giubileo: la domanda di affitti brevi sta registrando una flessione compresa tra l’8% e il 10% rispetto al 2024.