Casa, bollette e assicurazioni: i costi fissi affossano il potere d’acquisto
Nel 2025 le spese obbligate delle famiglie italiane toccano il 42,2%, limitando i consumi discrezionali. Focus su abitazione, energia e assicurazioni.
Fonte immagine: Finanza.com
Il recente rapporto di Confcommercio mostra che le spese obbligate stanno guadagnando terreno nella quotidianità delle famiglie italiane, al punto che meno di sessanta centesimi per ogni euro restano disponibili per i consumi discrezionali.
Sembra di assistere a un lento logoramento del potere d’acquisto, con le uscite per abitazione, assicurazioni e energia che si rivelano sempre più invasive. Nello specifico, la quota destinata a queste voci essenziali toccherà il 42,2% del budget familiare entro il 2025, contro il 37% di trent’anni fa. Percependo un clima di incertezza, chi desidera investire su desideri e progetti trova un muro di spese sempre più alto, e questo meccanismo ha ripercussioni dirette sulla domanda interna e, di conseguenza, sulla crescita economica nazionale.
La pressione crescente sul budget
Secondo l’analisi, l’abitazione assorbe una parte rilevante di risorse: oltre 5.000 euro all’anno pro capite, con un aumento di circa un centinaio di euro nell’ultimo periodo. La dinamica dei prezzi è emblematica: in trent’anni è maturata un’oscillazione del +132% su tutte le voci obbligate, con l’energia che ha segnato il record di +178%.
È come se le spese essenziali, spinte da rincari continui, togliessero respiro a quelle considerabili voluttuarie. La situazione non lascia molto spazio all’ottimismo, perché la capacità di generare ricchezza attraverso i consumi, cuore pulsante di una società in crescita, sembra soffrire ogni anno di più.
Impatto sul tenore di vita e sulle prospettive di crescita
Le conseguenze tangibili di questo scenario si traducono in un rallentamento dell’economia interna, proprio perché i consumi discrezionali risultano un volano essenziale. Quando gran parte del reddito serve a coprire costi fissi, è come se si frenasse il circuito virtuoso in cui il consumo di beni e servizi sostiene la produzione nazionale, creando nuovi posti di lavoro e opportunità di sviluppo.
Tale meccanismo è confermato dai dati su carburanti e assicurazioni, anch’essi in crescita progressiva, rendendo più difficile trovare margini di spesa per esigenze e desideri non strettamente vincolati.
Un possibile percorso di alleggerimento
Per evitare che la spirale di costi continui a penalizzare le famiglie, Confcommercio propone interventi su tariffe e fiscalità. L’idea è di studiare misure strutturali che possano mantenere forme di accorpamento delle aliquote, riducendo il carico fiscale e tutelando il potere d’acquisto di chi deve far quadrare il bilancio ogni mese.
Si tratta di proposte che mirano a invertire la rotta, ridando slancio al circuito economico e consentendo a chiunque di guardare con meno timore al futuro. Una strategia di alleggerimento della pressione, se ben calibrata, potrebbe aprire nuovi scenari di crescita, dando ossigeno non solo ai portafogli, ma anche alle idee e ai progetti che rendono vivace il tessuto sociale del Paese.
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