Fwu Life: cosa fare in caso di sottoscrizione di una polizza assicurativa

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Il caso Fwu Life scuote il mondo del settore assicurativo e rischia di travolgere almeno 110mila italiani, con un controvalore complessivo di circa 300 milioni di euro in polizze vita che potrebbero diventare carta straccia. L’Ivass ha comunicato oggi che il Tribunale Distrettuale del Lussemburgo ha disposto lo scioglimento e la liquidazione della compagnia lussemburghese Fwu Life Insurance Lux S.A. (FLL).
Circa 110mila risparmiatori coinvolti non sono riusciti a contattare la compagnia lussemburghese dopo che la capogruppo tedesca Fwu AG ha bloccato i sistemi IT di tutte le sue succursali, inclusa quella italiana. L’Ivass ha precisato che la liquidazione della compagnia assicurativa segue la normativa lussemburghese, differente da quella italiana, e che l’istituto non ha il potere di intervenire direttamente nella gestione.
La crisi di Fwu
Sul caso sono intervenute e si sono mobilitate le associazioni dei consumatori, che stanno seguendo la vicenda per sostenere i risparmiatori: “Una pessima notizia! I consumatori come al solito sono quelli che ci rimettono, abbandonati dalle istituzioni e dalle autorità di vigilanza, a cominciare da quelle del Lussemburgo, che non sono state in grado di prevenire l’ennesimo crack e non hanno bloccato in tempo utile la sottoscrizione di nuovi contratti”, tuona l’Avv. Ivana Russo dell’Unione Nazionale Consumatori di Cassino.
I problemi di Fwu “esplodono sul mercato” lo scorso 22 gennaio, quando l’autorità di vigilanza lussemburghese ha ufficialmente dichiarato il fallimento del piano di salvataggio della compagnia assicurativa Fwu Life, avviando l’istanza di scioglimento e liquidazione coatta. Una decisione maturata dopo che Fwu Life non è riuscita a risolvere le criticità segnalate dall’Ivass entro il termine di sei mesi, scaduto il 19 gennaio. Già dal luglio precedente, l’istituto aveva vietato alla compagnia la sottoscrizione di nuovi contratti, concedendole tempo per sanare le irregolarità.
Tuttavia, il piano di risanamento presentato si è rivelato inadeguato e non ha prodotto i risultati attesi. Di conseguenza, l’autorità di vigilanza ha ritenuto necessario avviare la liquidazione coatta, presentando una richiesta formale al Tribunale distrettuale del Lussemburgo.
“Ancora una volta migliaia di risparmiatori vengono coinvolti in un crac legato al comparto delle polizze vita, settore che solo in Italia vale ben 100 miliardi di euro – afferma il presidente Gianluca Di Ascenzo – Occorre ora accendere un focus su quegli intermediari che hanno piazzato al pubblico italiano le polizze della compagnia Fwu. Si tratta a tutti gli effetti di prodotti finanziari spesso piazzati ai risparmiatori con eccessiva disinvoltura, e i cui rischi per i sottoscrittori non vengono adeguatamente illustrati, non consentendo così scelte consapevoli”.
Cosa devono fare i titolari delle polizze Fwu
Cosa devono fare i titolari delle polizze Fwu Insurance Life dopo la messa in liquidazione della compagnia? L’avvocato Antonio Pinto, responsabile del settore Prodotti finanziari di Confconsumatori, fornisce alcuni consigli per affrontare la situazione.
Tra i passi consigliati c’è quello di inviare al Commissario una domanda di ammissione al passivo della procedura. “A tal fine, servirà raccogliere i documenti utili per poter inviare una domanda corredata dalle prove documentali del proprio credito – spiega Pinto – Ad esempio, occorre allegare copia della polizza assicurativa sottoscritta, prove dei pagamenti effettuati alla Compagnia a titolo di premi, documenti comprovanti il valore di polizza più attuale comunicato dalla Compagnia. I tempi saranno lunghi ma almeno sappiamo che ci sono risorse certe da cui arriveranno degli indennizzi”.
Importante è anche fornire dati aggiornati (indirizzo e-mail e di residenza) al Commissario una volta resi noti i riferimenti ufficiali, “evitando di usare la Pec, che non è riconosciuta in Lussemburgo”. Seguire fonti affidabili per restare aggiornati sulla procedura.
“Nei prossimi giorni verrà pubblicata la sentenza con istruzioni per i risparmiatori e il Commissario dovrà chiarire tempi e modalità per l’accertamento del passivo, che durerà fino a tre anni. Solo dopo questi passaggi sarà possibile inviare la domanda di ammissione al passivo”, conclude Pinto.