Finanza Personale Affitti fuori controllo a Milano: la città più cara d’Italia

Affitti fuori controllo a Milano: la città più cara d’Italia

A Milano affitti in aumento e sfratti crescenti mettono in difficoltà famiglie e lavoratori. Il Comune interviene con un Piano Casa e contributi.

26 Giugno 2025 10:30

A Milano si respira ormai a pieni polmoni l’aria di una emergenza abitativa che non accenna a placarsi. Nel capoluogo lombardo, trovare una casa sta diventando un vero e proprio percorso a ostacoli, con affitti fuori controllo che divorano più della metà dello stipendio medio e famiglie che si trovano a dover fare i conti con scelte sempre più dolorose.

I numeri parlano chiaro: per un appartamento di 100 metri quadrati in zona semiperiferica, la richiesta sfiora i 1.920 euro al mese, una cifra che pesa come un macigno, incidendo per oltre il 50% sul reddito di chi vive in città.

Il fenomeno non si limita a qualche quartiere, ma si allarga a macchia d’olio, coinvolgendo ogni fascia sociale e alimentando una spirale di disagio che rischia di minare le fondamenta stesse della comunità milanese.

Affitti Milano: una corsa senza freni

Il tema degli affitti a Milano è ormai sulla bocca di tutti, e non è difficile capire il perché. La città, da sempre attrattiva per studenti e lavoratori da ogni angolo d’Italia, si trova oggi schiacciata tra una domanda che non conosce tregua e un’offerta che si fa sempre più selettiva e costosa.

Basti pensare che, a fronte dei quasi 2.000 euro richiesti a Milano, a Roma per una casa simile si spendono “solo” 1.620 euro, mentre a Bologna e Venezia ci si ferma intorno ai 1.000 euro. In Lombardia, l’incidenza media dell’affitto sul reddito raggiunge il 46%, un dato che si riduce drasticamente in regioni come Sicilia, Molise e Umbria, dove non si supera il 28%.

La pressione immobiliare è alimentata anche dalla crescita degli affitti brevi, che sottraggono abitazioni al mercato tradizionale e fanno lievitare i prezzi, lasciando le famiglie sempre più in affanno.

Sfratti per morosità: il rovescio della medaglia

Il risultato di questa situazione? Un aumento esponenziale degli sfratti per morosità, con la Lombardia che segna un +13% rispetto all’anno precedente e punte impressionanti del 102% a Bergamo e del 71% a Monza.

Non è difficile immaginare il senso di precarietà che si respira tra chi teme di perdere il proprio tetto da un giorno all’altro. Il caro-affitti non solo svuota le tasche, ma rischia di svuotare la città stessa, con un esodo silenzioso di lavoratori che abbandonano Milano in cerca di condizioni più sostenibili.

E così, i servizi essenziali – dai trasporti alla scuola, passando per la giustizia – si trovano sempre più in difficoltà, a corto di personale e di prospettive.

Piano Casa Milano: una risposta concreta?

Di fronte a questo scenario, il Comune ha deciso di correre ai ripari con il Piano Casa Milano, un pacchetto di misure che punta a mettere un freno all’emorragia abitativa. Si parla di collaborazioni tra pubblico e privato per realizzare alloggi a canoni calmierati (tra 40 e 80 euro al metro quadro all’anno), di progetti di housing sociale rivolti a famiglie con redditi compresi tra 1.500 e 2.000 euro mensili, e di un piano per recuperare le abitazioni sfitte e rafforzare le residenze universitarie, con l’ambizioso obiettivo di offrire 15.000 nuovi posti letto.

Non manca un fondo ad hoc, il “Contributo Affitto 2025“, pensato per dare una mano soprattutto ai giovani under 35 al primo impiego, con ISEE sotto i 26.000 euro e residenza a Milano da almeno sei mesi. Resta però la domanda: basteranno queste iniziative a restituire respiro a una città che rischia di vedere spegnersi la sua energia più autentica, quella delle persone che la vivono ogni giorno?

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