News Finanza Notizie Italia Poste Italiane soffre in Borsa, titolo -1,9%: focus su nuovo piano strategico, attesa per accordo con CdP

Poste Italiane soffre in Borsa, titolo -1,9%: focus su nuovo piano strategico, attesa per accordo con CdP

12 Gennaio 2021 15:40

Nella sua nota odierna Mediobanca Securities ha ripreso le anticipazioni del Sole 24 Ore su alcuni aspetti chiave del nuovo piano strategico che Poste Italiane presenterà probabilmente alla fine di febbraio.

Gli analisti hanno fatto riferimento alle novità, tra cui “la digitalizzazione e la possibilità di distribuire prodotti postali e finanziari principalmente online”, aggiungendo a tal proposito che “il nuovo accordo con CdP non è stato ancora finalizzato, e che potrebbe volerci più tempo”.

Poste ha annunciato intanto il rimpasto dei vertici con il cfo Nola che diventerà responsabile di BancoPosta e l’ex vice CFO Camillo Greco nominato CFO. Il titolo Poste è sotto pressione a Piazza Affari con un calo dell’1,90%. Gli analisti di Mediobanca Securities hanno un rating “outperform” sul titolo con target price a 11,2 euro.

L’articolo odierno de Il Sole 24 Ore ricorda che il rapporto tra Poste Italiane e Cassa depositi e prestiti “è disciplinato da una convenzione triennale: l’ultima sarebbe dovuta scadere lo scorso 31 dicembre. Il documento serve a stabilire quanto la Cdp remunera Poste per la raccolta: viene stabilito il tasso di rendimento dei Buoni e dei Libretti, ma anche l’entità delle commissioni a fronte dei volumi venduti (nell’ultima convenzone era stato riconosciuto a Poste un upfront, una sorta di anticipo all’inizio di ogni anno). La convenzione rappresenta la maggiore fonte di ricavi per Poste Italiane”.

Il quotidiano di Confindustria continua sottolineando che, “per Cdp, la vendita attraverso piattaforma potrebbe ridurre anche la necessità di tenere aperti tanti uffici postali. Una loro riduzione potrebbe abbattere i costi e dunque anche il corrispettivo che la Cassa deve pagare. Poste, però, ha una posizione diversa; anche perchè la società ha fatto del presidio sul territorio nei comuni sotto i 5 mila abitanti un must della propria strategia”.