Notiziario Notizie Italia BTP Futura, Mef alza velo su tassi cedolari minimi. Emissione supererà maxi successo BTP Italia?

BTP Futura, Mef alza velo su tassi cedolari minimi. Emissione supererà maxi successo BTP Italia?

3 Luglio 2020 13:03

ll Mef ha finalmente comunicato i tassi cedolari minimi garantiti della prima emissione del BTP Futura, il titolo di stato italiano offerto interamente agli investitori retail. L’emissione partirà lunedì 6 luglio, per proseguire fino a venerdì prossimo, 10 luglio, “salvo chiusura anticipata”, come si legge nella nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

La serie è la seguente: “1,15% dal 1° al 4° anno; 1,30% dal 5° al 7° anno; 1,45% dall’8° al 10° anno. I tassi cedolari definitivi saranno annunciati alla chiusura del collocamento, e non potranno comunque essere inferiori ai tassi cedolari minimi garantiti. Inoltre, il tasso cedolare dei primi 4 anni resterà invariato, mentre in base alle condizioni di mercato potranno essere rivisti a rialzo solo i tassi successivi al primo”.

LA NOTA DEL MEF

“Il codice ISIN del titolo durante il periodo di collocamento è IT0005415283. I proventi del BTP Futura saranno interamente destinati a finanziarie le diverse misure previste post Covid19 per il sostegno al reddito e la tutela del lavoro, il rafforzamento del sistema sanitario nazionale ed il sostegno a famiglie e imprese italiane. Si ricorda che il BTP Futura presenta cedole nominali semestrali calcolate sulla base di tassi prefissati e crescenti nel tempo (il cosiddetto meccanismo step-up). Il titolo avrà inoltre una scadenza di 10 anni e sarà previsto un premio fedeltà pari all’1% del capitale investito, che potrà aumentare fino ad un massimo del 3% dell’ammontare sottoscritto, sulla base della media del tasso di crescita annuo del PIL nominale dell’Italia registrato dall’ISTAT nel periodo di vita del titolo, per coloro che lo acquistano all’emissione e lo detengono fino a scadenza”.

Ancora, il MEF ricorda che “il titolo sarà collocato alla pari (prezzo 100) sul mercato attraverso la piattaforma elettronica MOT di Borsa Italiana per il tramite di due banche dealers: Banca IMI S.p.A. e Unicredit S.p.A. Il collocamento non prevede eventuali riparti, né sarà applicato alcun tetto massimo assicurando la completa soddisfazione degli ordini, salvo facoltà da parte del Ministero di chiudere anticipatamente l’emissione. L’eventuale chiusura anticipata non potrà comunque avvenire prima di mercoledì 8 luglio, garantendo dunque al risparmiatore almeno tre intere giornate di collocamento. Nel caso la chiusura anticipata avvenisse alle 17.30 del terzo o del quarto giorno di collocamento, i tassi cedolari definitivi verranno fissati nella mattina del giorno successivo a quello di chiusura del collocamento. La data di regolamento di tutti gli ordini di acquisto eseguiti è unica e coincide con quella di godimento”.

Viene altresì ribadito che “al sottoscrittore non verranno applicate commissioni per acquisti nei giorni di collocamento, mentre sul rendimento del titolo si continuerà ad applicare l’usuale tassazione agevolata sui titoli di Stato pari al 12,5% e l’esenzione dalle imposte di successione come per gli altri Buoni del Tesoro Pluriennali. Per la sottoscrizione del BTP Futura, oltre a recarsi in banca o all’ufficio postale, si ricorda che è possibile anche l’acquisto online mediante il proprio home-banking o mediante nuove modalità di prenotazione offerte dagli istituti bancari per tenere conto della particolare situazione determinata dalle misure di contenimento di questi mesi. Sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze (clicca QUI) sono presenti tutti i documenti che illustrano sia le modalità di collocamento e distribuzione del titolo che le modalità di calcolo del premio fedeltà. Inoltre, è stata attivata una casella di posta elettronica dedicata btpfutura@mef.gov.it, disponibile fino alla data di regolamento del titolo (14 luglio 2020)”.

Come si legge nel sito del Mef, il BTP Futura è “un nuovo strumento per sostenere il Paese”, in particolare “un nuovo titolo di Stato destinato unicamente ai risparmiatori individuali, famiglie o gestori di patrimoni privati”.

“Come dichiara il suo nome – viene precisato ancora- il BTP Futura guarda all’Italia di domani. Chi acquista questo nuovo titolo, oltre a mettere a reddito nel medio termine i propri risparmi in modo semplice, contribuisce attivamente a finanziare le spese per la ripresa dopo l’emergenza Covid-19, sostenendo il sistema sanitario nazionale, le famiglie e le imprese italiane, tutelando l’occupazione nonché fornendo alle amministrazioni locali risorse e prestiti per affrontare l’emergenza”.

IL PRECEDENTE DEL MAXI SUCCESSO DEL BTP ITALIA

Certo, il precedente del successo del BTP Italia rappresenta un’asticella importante da superare.

Il nuovo BTP Italia ha chiuso, di fatto, con un collocamento record di 22,3 miliardi di euro e numeri molto forti relativi alla domanda da parte dei piccoli risparmiatori che ne hanno acquistato una quota nettamente preponderante (72%).

Qualche giorno fa, interpellato da Radio 24 Il Sole 24 Ore il responsabile del debito pubblico Davide Iacovoni ha affermato in ogni caso di essere ottimista sull’emissione del BTP Futura:

“Con i BTp Futura si è «più immunizzati rispetto alle oscillazioni dei tassi di interesse di mercato. Se i tassi scendono, infatti, il prezzo sale ma sale di più rispetto a un BTp a cedole fisse. Questo tutela chi investe oggi in questo strumento e che tra 5-6 anni dovrà venderlo: perderà il premio fedeltà ma può contare su una dinamica dei prezzi sottostanti più stabile e meno volatile».

Il modo in cui gli investitori retail decideranno di agire nei confronti di questo nuovo bond sarà determinante per capire fino a che punto i risparmiatori italiani vogliono contribuire alla ripresa dell’economia italiana, martoriata dal coronavirus.

Nel commentare i risultati del BTP Italia di fine maggio Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo si era così espresso: “L’eccellente esito del collocamento del BTP Italia, con una considerevole sottoscrizione da parte degli investitori istituzionali e retail è la dimostrazione di quanto il debito italiano sia considerato sostenibile in un’ottica di medio e lungo periodo”.

Alla metà di giugno, era stato poi l’ex ministro degli Affari europei e ora numero uno della Consob Paolo Savona a chiamare alla riscossa i piccoli risparmiatori italiani, proponendo piuttosto i BTP di guerra, praticamente un’azione collettiva dei cittadini risparmiatori italiani che, con i BTP irredimibili, avrebbero l’occasione di sottoscrivere nuovi strumenti finanziari: “La sottoscrizione di obbligazioni irredimibili sarebbe ovviamente volontaria e l’offerta quantitativamente aperta”, aveva detto Savona.