Finanza Dati Macroeconomici Italia: fiducia tra imprese e consumatori tiene nonostante il coronavirus, ma non è escluso crollo futuro

Italia: fiducia tra imprese e consumatori tiene nonostante il coronavirus, ma non è escluso crollo futuro

27 Febbraio 2020 10:24

Il clima di fiducia in Italia mostra segnali eterogenei, senza però registrare bruschi peggioramenti nonostante i timori legati al coronavirus. Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, a febbraio la fiducia dei consumatori si è attestata a 111,4 punti, in leggero calo rispetto ai 111,8 punti di gennaio ma comunque in linea con le attese, mentre la fiducia delle imprese ha registrato addirittura un aumento da 99,2 a 99,8 punti. Tuttavia, secondo il Codacons, il dato è destinato a peggiorare nei prossimi mesi evidenziando un vero e proprio crollo.

 

Effetto coronavirus limitato e contenuto a febbraio
Guardando più da vicino i dati Istat, per quanto riguarda le imprese, l’indice composito del clima di fiducia recupera in parte il calo subito lo scorso mese rimanendo comunque al di sotto del valore 100. Andamenti contrastanti provengono sia dall’industria sia dai servizi. In particolare, nel settore manifatturiero l’indice aumenta da 100 a 100,6 mentre nelle costruzioni l’indice è in calo passando da 142,7 a 142,3 punti. Nei servizi la fiducia rimane stabile rispetto al mese scorso (a quota 99,4) e nel commercio al dettaglio l’indice sale da 106,6 a 107,6 punti.

Il clima di fiducia dei consumatori, invece, torna a diminuire leggermente, con tutte le componenti in flessione, seppur con intensità diverse. Le componenti in peggioramento sono soprattutto quelle legate alle decisioni di spesa, mentre segnali migliori provengono dalle opinioni sulla situazione economica generale.

 

“Dati negativi, ma poteva andare molto peggio!”, ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “L’effetto coronavirus c’è stato, come dimostra il fatto che ogni componente della fiducia è sceso e che il calo maggiore riguarda proprio il clima futuro, da 114,6 a 112,7, ma è stato molto contenuto e limitato. Nessun panico, insomma, da parte dei cittadini italiani” conclude Dona.

 

Una lettura diversa viene data invece dal Codacons, secondo cui i dati rilevati non includono ancora l’emergenza del virus. “La rilevazione eseguita dall’Istat prima del caos legato ai contagi italiani ha registrato una diminuzione dell’indice della fiducia dei consumatori, ma i numeri non sono più attuali considerato quanto sta accadendo negli ultimi giorni in Italia – ha precisato il presidente di Codacons, Carlo Rienzi – La fiducia di consumatori e imprese è destinata a scendere ulteriormente e rischia un vero e proprio tracollo a causa del coronavirus e delle preoccupanti notizie che arrivano sul fronte sanitario”. Una situazione, secondo l’associazione, che avrà effetti pesanti sui consumi delle famiglie, sul commercio e sull’occupazione.