Lavoro Busta paga Busta paga più alta nel 2026? Ecco cosa cambia davvero con la manovra

Busta paga più alta nel 2026? Ecco cosa cambia davvero con la manovra

Dal 2026 arriva un taglio Irpef e nuovi bonus in busta paga: meno tasse per chi guadagna poco e sconti fino a 5.000 euro. Scopri se anche tu ne hai diritto.

26 Ottobre 2025 12:00

Le famiglie italiane stanno per beneficiare di un sostegno più concreto, grazie alle misure presenti nella legge di bilancio 2026. L’obiettivo dichiarato è quello di offrire un supporto stabile ai redditi medio-bassi, sostenere la crescita del potere d’acquisto e favorire una distribuzione più equilibrata delle risorse.

Molte persone si troveranno così con una busta paga più ricca, grazie all’insieme di nuove norme fiscali che, in modo diretto, mirano a incentivare i consumi, dare slancio alle contrattazioni e generare un cambio di passo nella qualità della vita dei lavoratori dipendenti. Merita una menzione speciale la volontà di promuovere una riduzione Irpef, nonché una reale attenzione alle categorie finora più penalizzate, come chi svolge turni pesanti o guadagna di meno.

Riduzione delle tasse e detassazione degli aumenti

Il cardine di questa manovra è la detassazione degli aumenti contrattuali, che introduce un’aliquota agevolata al 5% per salari fino a 28.000 euro, assicurando un risparmio medio di notevole impatto.

L’inedita formula aiuterà i lavoratori a ottenere buste paga più interessanti, mentre la più ampia riduzione Irpef – portata al 33% per i redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro – si traduce in un risparmio annuo che può superare i 400 euro per le fasce più alte.

Con queste due mosse, il governo spera di sostenere la domanda interna, spingendo le famiglie a reinvestire parte dei loro stipendi in servizi, prodotti e progetti di vita.

Premi di risultato e benefici per il pubblico impiego

Per rafforzare la competitività delle aziende e ricompensare i lavoratori più meritevoli, i premi di risultato potranno ora toccare i 5.000 euro, con un’aliquota agevolata all’1%. Inoltre, nuove forme di incentivazione vengono estese ai dipendenti pubblici, ai quali viene riconosciuto un bonus di 18 euro mensili dal 2027 per i non dirigenti.

Al contempo, chi percepirà un trattamento accessorio potrà beneficiare di un’aliquota ridotta al 15% fino a 800 euro, purché i suoi redditi complessivi non superino i 50.000 euro. Questa strategia si propone di alimentare la stabilità occupazionale e supportare la produttività, premiando nel concreto l’impegno di chi lavora al servizio e nell’interesse collettivo.

Focalizzazione sul settore turistico

Anche il settore turistico è destinatario di un’attenzione speciale. Per i lavoratori che affrontano turni notturni o festivi, l’aliquota scende al 15% a vantaggio dei redditi più contenuti, fino a un tetto di 40.000 euro. Nei primi nove mesi del 2026, si introduce inoltre un trattamento integrativo del 15% sulle retribuzioni lorde, un provvedimento pensato per sostenere concretamente attività come bar, ristoranti e hotel.

L’insieme di queste misure punta a garantire nuova linfa a un comparto essenziale per l’economia nazionale, incentivandone la rapida ripresa e migliorando la qualità generale del servizio offerto ai visitatori.

Se vuoi aggiornamenti su Busta paga inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.