Finanza Personale Francia, proteste di piazza contro la nuova Finanziaria

Francia, proteste di piazza contro la nuova Finanziaria

Oltre un milione di manifestanti in Francia contro la riforma delle pensioni e i tagli: scontri, scioperi e tensioni tra cittadini e governo.

19 Settembre 2025 11:02

Da giorni, le proteste in Francia si susseguono con una determinazione che in molti non si aspettavano. Non è raro ascoltare i passanti discutere animatamente, scambiandosi preoccupazioni e speranze mentre le strade si riempiono di striscioni colorati e cori di dissenso.

Il fulcro del malcontento è la riforma pensioni, percepita da larga parte dei lavoratori come un ennesimo sacrificio imposto da un governo che, negli ultimi mesi, ha moltiplicato i tagli finanziari in nome di un rigoroso riequilibrio di bilancio.

In questa fase incandescente, ogni categoria professionale sembra voler dire la propria: medici, insegnanti, operai. Il clima è teso, e la gente non lesina parole forti contro una classe politica colpevole, a detta di molti, di ignorare il futuro delle campagne e dei giovani, già provati dalla crisi occupazionale.

Francia in blackout: sciopero e disagi nel sistema dei trasporti

La situazione più delicata in Francia persiste nel settore pubblico, colpito da fitte proteste e scioperi che sta paralizzando numerose aree urbane. I convogli ferroviari sono fermi in molte stazioni, gli autobus arrancano su strade bloccate da cortei e le metropolitane funzionano a intermittenza. I turisti, improvvisamente catapultati in questa cornice agitata, si trovano a fronteggiare cancellazioni dell’ultimo minuto e ritardi.

Il ministero, guidato da Sébastien Lecornu, ha tentato di rassicurare l’opinione pubblica promettendo una rapida normalizzazione, ma i sindacati sembrano intenzionati a continuare la pressione fino a che non saranno riviste le misure più critiche della legge finanziaria 2026. Con la base dei lavoratori compatta, la viabilità stradale resta nel caos e le forze dell’ordine faticano a mantenere l’ordine durante le ore di punta.

La mobilitazione sociale coinvolge ogni fascia d’età

Le proteste in Francia non riguarda soltanto chi ha già un contratto a tempo indeterminato e un posto fisso. Studenti universitari, giovani precari, pensionati: in molti si accodano ai cortei, convinti che la partita sul futuro sistema previdenziale vada ben oltre l’oggi.

Gli episodi di tensione registrati in città come Parigi, Marsiglia e Nantes testimoniano una partecipazione tanto ampia quanto variegata. Alcuni contestatori parlano di “equità generazionale”, rivendicando la necessità di salvaguardare le nuove leve dal peso di un sistema sempre più gravitante attorno ai tagli.

In questo scenario, le sfilate di cartelli e le voci al megafono si intrecciano in una protesta che si trascina da settimane, senza segnali di rapido esaurimento.

La visione del governo e le possibili alternative

Dal canto suo, Emmanuel Macron difende l’urgenza di approvare la riforma, citando come controproposta l’ipotesi di ulteriori aumenti fiscali: uno scenario che dividerebbe ulteriormente l’opinione pubblica.

Secondo l’esecutivo, infatti, senza interventi mirati, il rischio di un nuovo deficit si fa tangibile, con ripercussioni negative sulla spesa per sanità e istruzione. Nel conferirsi maggiore autorità politica, Macron insiste sull’adeguamento all’età pensionabile di altri Paesi europei, quale esempio di sostenibilità dei conti.

Ma i sindacati replicano che, in assenza di una visione più lungimirante, il Paese rischia di sacrificare lo stato sociale. Intanto, tra bandiere sventolate e slogan urlati, le proteste in Francia lasciano intendere che, finché i loro appelli resteranno inascoltati, le piazze continueranno a ribollire di voci in fermento.

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