Fisco Come inserire recinzioni e cancellate nel Bonus Ristrutturazione

Come inserire recinzioni e cancellate nel Bonus Ristrutturazione

Scopri come ottenere la detrazione del 50% per recinzioni e cancellate con il Bonus ristrutturazione: requisiti, scadenze e modalità di pagamento.

12 Settembre 2025 12:34

La scelta di approfittare del bonus ristrutturazione non è un semplice dettaglio burocratico, bensì una vera finestra di opportunità per chi intende rinnovare l’abitazione e ottimizzare le proprie finanze.

Grazie alla detrazione, infatti, è possibile respirare un po’ di sollievo dal punto di vista fiscale, senza rinunciare alla qualità dei lavori da effettuare. Se si è stanchi di vecchie strutture e si desidera un ambiente più funzionale e sicuro, l’occasione attuale consente di intervenire anche su elementi esterni come recinzioni e cancellate. Dettagli spesso trascurati, ma che invece garantiscono protezione e contribuiscono all’aspetto complessivo della casa.

Bonus Ristrutturazione: novità e scadenze da non perdere

Siamo di fronte a un vero e proprio conto alla rovescia: entro la fine del 2025 bisogna cogliere le ultime chance del bonus ristrutturazione. Successivamente, le aliquote subiranno una graduale riduzione, comprimendo significativamente il vantaggio fiscale.

Nel 2025 la detrazione resterà al 50% per la prima abitazione, mentre per la seconda si abbasserà. Nel periodo compreso tra il 2026 e il 2027, poi, le aliquote scivoleranno ancora, rispettivamente al 36% e al 30%, tenendo sempre come limite massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. E dal 2028, la situazione si complica ulteriormente, quando il tetto si dimezzerà a 48.000 euro, riducendo di molto i margini di risparmio.

Classificazione degli interventi e modalità di pagamento

Grazie all’interpretazione fornita dall’agenzia delle entrate, opere quali messa in sicurezza, rifacimento di cancellate e muri di cinta si considerano interventi di manutenzione straordinaria. Perciò, questi lavori rientrano nella sfera delle spese detraibili.

Tuttavia, tutto dipende dall’uso corretto del bonifico parlante, dove la causale deve essere precisa e riportare gli estremi normativi (art. 16 bis del DPR 917/86), i dati fiscali dell’impresa e il codice fiscale del beneficiario. La procedura è simile sia nel canale bancario che in quello postale, ma è fondamentale non sbagliare intestazione o riferimento normativo. Così facendo, l’erogazione del rimborso per il bonus ristrutturazione  potrà procedere in dieci rate annuali di pari importo.

Prospettive future e consigli pratici

In prospettiva, le richieste delle famiglie si incroceranno con l’obiettivo europeo di rendere gli edifici più sostenibili dal punto di vista energetico. L’esecutivo ha già delineato un progressivo ridimensionamento dei bonus ristrutturazione, ma ciò non significa che le opportunità siano svanite del tutto. Al contrario, pianificare i propri lavori per tempo e sfruttare le migliori condizioni possibili risulta oggi più vantaggioso che mai.

Il fatto di poter intervenire su elementi all’apparenza marginali – come recinzioni, facciate o dettagli architettonici – può trasformarsi in un vero investimento per il futuro. È consigliabile consultare professionisti del settore, che potranno offrire una panoramica completa sulle opzioni disponibili e indicare gli iter burocratici più idonei. Agire ora, in vista del calo progressivo delle detrazioni, significa non solo risparmiare sul breve periodo, ma anche valorizzare la propria proprietà in un’ottica di medio e lungo termine.

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