Superbonus confermato per il 2026: chi può beneficiarne
Il Superbonus 110% è stato prorogato fino al 2026 ma non per tutti: ecco chi può accedere, i nuovi requisiti e le alternative disponibili.
Fonte immagine: finanza.com
Non è tutto oro quel che luccica quando si parla di Superbonus 110%. L’estensione fino al 2026, introdotta dal recente Decreto Omnibus, sembra una grande opportunità, ma in realtà si applica solo a un ristretto numero di proprietari.
Chi abita nelle zone terremotate del Centro Italia, infatti, potrà continuare a usufruire di questa agevolazione in versione potenziata, purché riesca a dimostrare con documentazione specifica che il proprio immobile ha subìto danni direttamente collegati ai sismi del 2016. Sembra un vantaggio, ma la platea dei beneficiari resta davvero esigua, lasciando la maggioranza a bocca asciutta.
Superbonus: sostegno limitato alle quattro regioni
La norma stabilisce che solo i residenti di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria potranno beneficiare appieno della proroga per il Superbonus. Qui, però, entra in gioco un altro tassello cruciale: per accedere all’aliquota più alta, è necessario presentare la domanda per la ricostruzione dei danni causati dal sisma entro una data ben definita.
Molti si chiedono se le risorse stanziate – peraltro limitate a 100 milioni di euro – siano sufficienti a coprire tutte le richieste. I più scettici temono che il fondo si esaurisca in fretta, generando incertezza e malumore tra chi sperava di sfruttare l’agevolazione con tassi così vantaggiosi.
Le alternative rimanenti
Per il resto della popolazione, la musica cambia. Al posto del generoso Superbonus, fanno capolino il bonus ristrutturazione e l’ecobonus tradizionale, con aliquote inferiori e tempi di recupero decisamente più lunghi.
È risaputo che questi incentivi possono comunque alleggerire il peso finanziario, ma non hanno la stessa attrattiva del Superbonus originario. Inoltre, l’eliminazione della cessione del credito e dello sconto in fattura ha complicato ulteriormente l’accesso ai vantaggi fiscali.
Ora, chi intende ristrutturare o efficientare la propria casa deve mettere mano al portafogli di tasca propria e recuperare la spesa in dieci anni di detrazioni, un arco temporale che non tutti possono permettersi di sostenere.
Se da un lato la proroga del Superbonus risponde a un’esigenza reale di rilancio, dall’altro appare chiaro che la sua implementazione sta creando nuove divisioni territoriali e sociali. I cittadini delle quattro regioni colpite dal sisma del 2016 potranno tirare un sospiro di sollievo, ma molti potenziali beneficiari al di fuori di queste aree rimangono esclusi, dovendosi accontentare di strumenti meno remunerativi.
Di fatto, senza un adeguato sostegno economico o la possibilità di monetizzare subito l’incentivo, i lavori di riqualificazione energetica e antisismica potrebbero subire una brusca frenata. E così, mentre si continua a discutere sull’ottimizzazione di queste normative, resta da vedere se i 100 milioni di euro e la stretta finestra temporale saranno sufficienti a dare una svolta concreta a chi ne ha davvero bisogno.
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