Finanza Personale Cure veterinarie: quanto costano davvero cani e gatti nelle città italiane

Cure veterinarie: quanto costano davvero cani e gatti nelle città italiane

Analisi dei costi annuali per cani e gatti: spese veterinarie, cibo, differenze tra città e detrazioni fiscali. Dati Altroconsumo.

2 Settembre 2025 16:30

Accogliere in casa un nuovo compagno a quattro zampe implica sempre un salto di gioia, ma è bene mettere in conto che questa scelta può influire in modo considerevole sul bilancio familiare.

Secondo una recente indagine, mantenere un cane può superare i 1.500 euro all’anno, mentre per i gatti la spesa si aggira oltre i 1.200 euro. Queste cifre, spesso inaspettate, includono numerose voci di costo che vale la pena valutare con attenzione, specialmente prima dell’adozione.

Spese alimentari e prime necessità

Il capitolo più corposo riguarda il cibo, per cui si spendono mediamente 880 euro l’anno nel caso dei cani e circa 779 euro per i gatti. Già da subito diventa evidente come il tipo di alimentazione e la qualità dei prodotti possano influire pesantemente sul totale.

Oltre alla nutrizione, è importante tenere in considerazione i costi per l’igiene, come shampoo specifici o lettiere di ultima generazione, e le eventuali spese destinate agli accessori indispensabili, per esempio le cucce da interno o i ciotolini ergonomici. Di primo acchito possono sembrare cifre gestibili, ma sommandole su base annua emergono impegni economici piuttosto rilevanti.

Cure veterinarie e prestazioni sanitarie

Le cure veterinarie costituiscono un tassello fondamentale per il benessere di ogni animale. Le spese veterinarie medie possono toccare i 341 euro l’anno per i cani e 194 euro per i gatti: visite di controllo, microchip obbligatorio e vaccinazioni sono voci da non sottovalutare.

In molte città italiane, poi, una semplice visita iniziale può variare dai 39 euro di Napoli ai più di 80 euro richiesti a Milano o Torino. È importante che ogni proprietario valuti con cura le differenze di costo che si riscontrano da una località all’altra, soprattutto se si prevede di cambiare residenza o di rivolgersi a una clinica di diversa fascia di prezzo.

Con l’avanzare dell’età, inoltre, possono subentrare malattie croniche o disturbi specifici, che comportano ulteriori controlli e trattamenti.

Detrazioni fiscali e piccoli consigli di risparmio

Un sostegno proviene dalla detrazione fiscale del 19% sulle spese veterinarie, applicabile fino a un massimo di 550 euro annui, con una franchigia di 129,11 euro. Per usufruirne, è essenziale conservare la documentazione dei pagamenti effettuati con modalità tracciabile.

In aggiunta, una pianificazione puntuale può aiutare a distribuire in maniera più uniforme i costi nel corso dell’anno, evitando sorprese al momento di affrontare le visite di controllo o gli interventi urgenti. Infine, valutare con anticipo le possibili polizze assicurative e chiedere preventivi in varie strutture veterinarie può fare la differenza per gestire in modo più sereno il mantenimento del proprio amico a quattro zampe.

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