Viaggiare in Europa: perché l’aereo costa meno del treno?
Greenpeace denuncia: in Europa l’aereo è spesso più economico del treno per vantaggi fiscali. Analisi dei costi, impatto ambientale e proposte di riforma.
Fonte immagine: Finanza.com
La questione dei trasporti in Europa è da tempo al centro di numerose discussioni, soprattutto quando si tratta di combinare l’esigenza di rapidità con quella di tutela ambientale. Oggi, scegliere come viaggiare in Europa può però rivelarsi un vero paradosso: i voli risultano spesso più economici dei treni, nonostante il loro maggiore impatto ambientale.
L’indagine condotta da Greenpeace Europa centro-orientale ha illuminato questa disparità economica, evidenziando come in molti collegamenti internazionali il biglietto aereo sembri la scelta più conveniente per i consumatori, a discapito della sostenibilità del sistema. Il risultato è uno scenario che premia i tempi brevi e ignora le conseguenze a lungo termine sul clima.
Analisi dei costi e conseguenze
La aviazione commerciale gode di numerosi benefici, tra cui le esenzioni sulle tasse sul carburante e la mancata applicazione dell’IVA sui biglietti, creando uno squilibrio competitivo che si ripercuote in modo evidente sui prezzi.
Esaminando alcune tratte emblematiche, come la Lussemburgo Milano, emerge che i costi del treno possono superare di dodici volte quelli dell’aereo. Ancora più rilevante è il caso Londra Barcellona, dove il trasporto su rotaia arriva a essere ben trenta volte più costoso.
E non va dimenticato l’itinerario Bruxelles-Berlino, con tariffe ferroviarie dieci volte superiori a quelle offerte dalle compagnie aeree. Il risultato è un’inevitabile penalizzazione del settore ferroviario, malgrado le evidenti riduzioni nelle emissioni di CO2 garantite dai treni rispetto agli aerei.
Sostegno politico e squilibri fiscali
Queste differenze sono frutto di un sistema di agevolazioni fiscali che riduce i costi dei voli e condiziona in modo ingiusto la scelta dei passeggeri. In molti Paesi, le politiche pubbliche tendono a privilegiare l’aereo, favorito da un regime fiscale vantaggioso e dall’assenza di tasse sui carburanti.
Tale orientamento non incentiva a cambiare abitudini di spostamento e rischia di ingrossare ulteriormente il traffico aereo. Nel contempo, le compagnie ferroviarie subiscono costi maggiori per la manutenzione, l’energia e il personale, finendo per trasferire sul consumatore finale prezzi meno competitivi, pur offrendo un servizio che si allinea maggiormente alle logiche di sostenibilità.
Prospettive per una mobilità ecologica
Investire nelle infrastrutture ferroviarie e rivedere le tariffe di accesso ai binari potrebbe rappresentare una soluzione chiave per rendere il trasporto su rotaia realmente competitivo. Gli esperti suggeriscono l’adozione di politiche fiscali più eque, riallineando gli oneri in modo da rispecchiare il reale costo ambientale di ogni vettore.
Nonostante la disparità attuale, molti governi iniziano a riconoscere la necessità di una transizione verso forme di spostamento meno inquinanti. Agendo in modo congiunto, l’Unione Europea può favorire meccanismi di incentivi che stimolino la scelta del treno, dimostrando che un’economia moderna e rispettosa del pianeta è possibile anche in un contesto tanto complesso come quello dei trasporti a livello continentale.
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