Riduzione automatica del 25% per chi resta in Serie B
Accordo Lega Serie A-AIC: dal 2025 stipendi ridotti del 25% per i calciatori retrocessi in Serie B: ecco come funziona la nuova misura.
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In bilico tra sogni di gloria e sfide inattese, il calcio italiano volta pagina con un’innovativa clausola che punta a tutelare l’equilibrio economico dei club. L’intesa, firmata il 5 agosto 2025, mette sotto i riflettori la Lega Serie A e l’Associazione Italiana Calciatori, unite da un accordo storico che ridisegna le regole di ingaggio. Al centro di questa svolta c’è la nuova formula della riduzione automatica degli stipendi, concepita per contenere gli esborsi in caso di retrocessione in B. Così, mentre i tifosi sperano in vittorie memorabili, le società blindano il proprio destino sportivo con una strategia di prevenzione su misura.
La riduzione automatica degli ingaggi trova concretezza in un taglio automatico del 25%, ideato per alleggerire il monte ingaggi nel momento in cui lo spettro della Serie B diventa realtà. Questa clausola, prima nel suo genere in Italia, favorisce un calcolo più scrupoloso dei costi da sostenere, tenendo conto dei rischi stagionali.
Inoltre, il classico paracadute finanziario – già attivo con contributi variabili tra i 10 e i 15 milioni di euro – resta un sostegno importante, ma l’eventuale tenuta economica dei club riceve nuova linfa dalla riduzione salariale. Un equilibrio che, sulla carta, trae vantaggio dall’affiancamento di misure certe ai sussidi tradizionali.
Serie B e riduzione automatica degli stipendi: chiare implicazioni per i giocatori
Nello scenario attuale, i contratti dei calciatori diventano il fulcro di trattative che non si limitano solo ai bonus di vittoria. L’introduzione di vincoli di riduzione automatici dello stipendio incide nelle scelte di carriera, nella definizione dell’ingaggio iniziale e nella consapevolezza di dover condividere in parte il rischio legato ai risultati di campo.
Per molti, sarà fondamentale valutare se scommettere sul potenziale della squadra o puntare a società più solide, ridisegnando le logiche di mercato. Questa spinta verso una maggiore corresponsabilità economica riflette l’evoluzione di un sistema che concentra i propri sforzi su una sostenibilità finanziaria sempre più imprescindibile.
Guardando al futuro, l’Italia si allinea alle tendenze europee che già promuovono la cooperazione tra atleti e club, riducendo gli squilibri dovuti a fluttuazioni sportive. La nuova formula della riduzione automatica degli stipendi, concepita per contenere gli esborsi in caso di retrocessione in B consolida un regime che mira alla tenuta delle società anche nelle fasi meno favorevoli, con l’obiettivo di spingere gli investimenti verso una programmazione a lungo termine.
Nel breve termine, l’impatto dell’accordo è già rilevante: le nuove formule contrattuali promettono di limitare gli eccessi e di responsabilizzare ogni componente del sistema calcistico. In definitiva, questa linea di condotta potrebbe rappresentare il punto di svolta per garantire un calcio competitivo e pronto ad affrontare ogni evenienza, senza mai perdere di vista la passione che muove l’intero movimento.
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