Via libera ai liquidi nel bagaglio a mano, ma non per tutti i voli
Dal 25 luglio 2025 via libera ai liquidi sopra i 100 ml nei bagagli a mano negli aeroporti italiani con scanner Hi-Scan 6040 CTiX.
Fonte immagine: iStock
In un clima di innovazioni sempre più incalzanti, i controlli di sicurezza negli scali nazionali si preparano a un profondo cambiamento. E non parliamo di una lieve modifica: per gli aeroporti italiani, si prospetta l’addio alle restrizioni che per anni hanno regolamentato il trasporto dei liquidi nel bagaglio a mano.
Immaginate di passare ai varchi senza più dover svuotare flaconi e bottigliette: questa piccola grande rivoluzione, che interesserà gli scali principali, è pronta a riscrivere l’esperienza di viaggio. Da anni, infatti, i passeggeri si confrontano con regole severissime che implicano interminabili code e un’attenzione scrupolosa a ogni dettaglio, ma ora c’è aria di svolta.
Liquidi nel bagaglio a mano: nuovi scanner e svolta tecnologica
Con l’arrivo degli scanner Hi Scan 6040 CTiX, le compagnie di gestione potranno contare su dispositivi all’avanguardia basati sulla tomografia computerizzata. Questa avanzata tecnica diagnostica, già nota in ambito medico, crea immagini tridimensionali in grado di individuare in modo estremamente preciso gli oggetti come prodotti liquidi nel bagaglio a mano.
Grazie a un algoritmo di rilevamento automatico, approvato dalla Conferenza europea dell’aviazione civile, si potranno identificare sostanze potenzialmente pericolose senza bisogno di rimuovere nulla dalle valigie.
Nonostante i costi di manutenzione e di acquisto siano nettamente superiori rispetto ai tradizionali scanner a raggi X, le prospettive di una maggiore sicurezza e di una più rapida procedura ai varchi spingono gli operatori ad accelerare l’implementazione di questa tecnologia.
Dove cambierà il volto del viaggio
Sarà nelle strutture principali che a breve vedremo la differenza, con Milano Malpensa, Linate e Roma Fiumicino, potremo portare prodotti liquidi nel bagaglio a mano perché già attrezzate per accogliere la nuova generazione di macchinari.
A ruota si aggiungono Torino, Bologna, Bergamo e Catania, che stanno integrando gli scanner nei terminal, promettendo tempi di attesa drasticamente ridotti e una gestione più fluida dell’imbarco. Eppure, malgrado l’entusiasmo, non tutti gli operatori si sono mossi con la stessa rapidità.
Ciò significa che andrà delineandosi una situazione a doppia velocità, creando un’inevitabile disparità tra chi ha già fatto questo passo e chi dovrà ancora preparare le proprie strutture all’arrivo di questi macchinari di ultima generazione.
Prospettive e sfide future
Secondo gli esperti del settore, la transizione verso questi innovativi sistemi di diagnosticazione 3D non sarà priva di ostacoli. I costi di investimento, che possono raggiungere cifre multiple rispetto agli impianti convenzionali, rischiano di pesare sui bilanci degli enti aeroportuali più piccoli.
Al contempo, la formazione del personale dedicato richiede tempo e risorse, per garantire un uso adeguato delle nuove tecnologie. Tuttavia, l’obiettivo di migliorare l’esperienza di viaggio, dando la possibilità di portare prodotti liquidi nel bagaglio a mano e di rendere più sicuri gli spostamenti è un traguardo condiviso.
Il superamento definitivo delle restrizioni sui volumi dei liquidi segna dunque un capitolo fondamentale in termini di efficienza e di fiducia, aprendo la strada a un futuro in cui le procedure di controllo potranno essere più rapide, semplici e allo stesso tempo rigorose.
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