Come e dove risparmiare per fare benzina: i dati dell’indagine Altroconsumo
L’indagine Altroconsumo 2025 mostra come rifornirsi fuori dall’autostrada e preferire il self-service permetta risparmi significativi su benzina e diesel.
Fonte immagine: Finanza.com
Di recente, l’indagine condotta da Altroconsumo ha acceso i riflettori sugli elevati costi dei carburanti, suscitando la curiosità di molti viaggiatori. Questa analisi, avviata tra maggio e giugno 2025, rivela importanti differenze nei prezzi della benzina tra le aree urbane e l’autostrada, con aumenti che possono incidersi fino a 10 euro in più per un pieno, generando non poche perplessità tra gli automobilisti.
L’inchiesta ha preso in esame 16 stazioni di rifornimento prossime alle principali città italiane e ha registrato una distanza di prezzo talvolta allarmante: basti pensare alla zona di Rho Sud, a Milano, dove si passa da 1,64 euro al litro in città a 1,844 euro al litro in autostrada, con un divario dell’11%. I cosiddetti distributori urbani risultano dunque sostanzialmente più convenienti, aprendo un dibattito su tariffe e voci di costo spesso poco note ai consumatori.
La questione della concorrenza e dei costi aggiuntivi
Dietro queste oscillazioni di prezzo, si nascondono cause ben più articolate. Il self service in autostrada trova solo uno spazio marginale, e la bassa competitività tra le stazioni di rifornimento comporta scelte limitate per gli utenti, specie nei lunghi viaggi. Inoltre, gli esercenti devono sostenere oneri supplementari come le royalty di concessione, una voce non trascurabile che finisce per essere scaricata sul consumatore finale.
All’Adda Nord, sempre nel milanese, la differenza di prezzo rispetto alla città supera il 9%, evidenziando un panorama di scarsa trasparenza. In zone come Irpinia Nord, nei pressi di Napoli, la situazione si replica con percentuali simili, scatenando una serie di domande sulle ragioni di prezzi così elevati.
Comfort e spese: un compromesso inevitabile?
Quando ci si trova a percorrere l’autostrada, la presenza di servizi accessori può incoraggiare la scelta di rifornirsi sul posto, pur sapendo che i costi salgono per la poca concorrenza e per la comodità aggiuntiva. Un esempio lampante è Limenella Sud, dove il servizio assistito può raggiungere quota 2,104 euro al litro, mentre in modalità fai-da-te scende a 1,812 euro, generando un risparmio che sfiora il 17%. Il confronto tra autostrada e città si ripropone dunque come esempio di come i costi lievitino non solo per la scarsa concorrenza, ma anche per oneri e servizi integrativi che l’utente trova attraenti durante il viaggio.
Strategie di pianificazione per un vero risparmio
Molti esperti suggeriscono di organizzare i rifornimenti con attenzione, preferendo eventuali soste prima o dopo i tratti autostradali. Scegliere il servizio senza assistenza e confrontare i prezzi sui percorsi più frequentati può infatti generare un vero risparmio, soprattutto in prossimità dei grandi esodi estivi. Pianificare con cura l’itinerario, magari consultando applicazioni specializzate, aiuta a cogliere tariffe più vantaggiose nei pressi delle aree urbane e a ridurre l’impatto economico del viaggio. In definitiva, confrontare i costi e optare per le soluzioni più adeguate si rivela essenziale per diminuire la spesa complessiva e rendere ogni spostamento più sostenibile, sotto il profilo economico e non solo.
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