Conti Risparmio e parental control: come scegliere il conto giusto per i figli

Risparmio e parental control: come scegliere il conto giusto per i figli

Guida completa ai conti correnti per minorenni in Italia: regole, costi, carte prepagate e libretti di risparmio per una gestione finanziaria sicura.

Pubblicato 26 Giugno 2025 Aggiornato 14 Luglio 2025 14:37

Quando si parla di educazione finanziaria dei più giovani, il primo passo è spesso una vera e propria giungla di scelte: tra regole stringenti, costi nascosti e mille alternative, orientarsi non è mai semplice per le famiglie italiane.

Ma proprio da qui passa la consapevolezza economica dei nostri ragazzi: imparare a gestire strumenti come conti correnti per minorenni, carte e libretti significa mettere le basi per una futura autonomia finanziaria, con un occhio sempre vigile ai rischi e alle opportunità.

Conti correnti e parental control: regole e limiti da conoscere

Per aprire un conto corrente intestato a un minore, la strada è segnata: serve sempre l’autorizzazione di un genitore o di un tutore legale, mentre l’età minima per l’accesso oscilla – a seconda delle banche – tra gli 8 e i 12 anni. I conti correnti per i minorenni sono pensati su misura: niente assegni, niente credito e soprattutto nessuna possibilità di andare in rosso.

Il vero punto di forza? La presenza del parental control, che consente ai genitori di personalizzare i limiti di spesa e monitorare ogni movimento, così da evitare brutte sorprese. Al compimento dei 18 anni, però, la musica cambia: il conto si trasforma in un prodotto standard, spesso con costi di gestione più elevati, e il giovane si trova a dover fare i conti – letteralmente – con nuove responsabilità.

Occhio ai costi e alle tasse: meglio prepagata?

Non è tutto oro quel che luccica: nella scelta di uno strumento bancario per i minori, i costi giocano un ruolo chiave. L’imposta di bollo scatta solo sopra i 5.000 euro di giacenza media, ma attenzione anche ai canoni periodici per la gestione del conto e della carta.

Gli interessi attivi, quando ci sono, subiscono una ritenuta fiscale del 26% che ne riduce sensibilmente il valore. Ecco perché molte famiglie si orientano sulle carte prepagate: strumenti agili, perfetti per i pagamenti digitali e soprattutto con un controllo diretto delle spese. In più, grazie alle apposite funzioni di parental control, è possibile intervenire in tempo reale su limiti e blocchi, rendendo la gestione delle risorse un vero gioco di squadra tra genitori e figli.

Libretti di risparmio: tradizione e sicurezza

Per chi cerca un’alternativa solida e senza troppi fronzoli, i libretti risparmio restano una scelta di tutto rispetto. Dal 2017, per legge, devono essere nominativi e possono essere intestati anche a più persone. I rendimenti? Modesti, certo, e soggetti anch’essi a tassazione, ma la sicurezza di uno strumento tradizionale non ha prezzo per molte famiglie che vogliono accantonare denaro con una prospettiva di medio-lungo termine.

Alla fine, la scelta tra conto corrente, carta prepagata o libretto di risparmio dipende tutto dagli obiettivi educativi e dalle esigenze del giovane: il consiglio, come sempre, è di comparare con attenzione le offerte delle diverse banche, per individuare la soluzione più adatta e costruire – passo dopo passo – una solida cultura finanziaria familiare.

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