Finanza Personale Povertà record in Italia: i dati shock del nuovo rapporto Caritas

Povertà record in Italia: i dati shock del nuovo rapporto Caritas

Il rapporto Caritas 2025 denuncia 5,6 milioni di poveri assoluti in Italia: aumentano povertà minorile e lavoratori poveri.

16 Giugno 2025 14:00

In un’Italia che fatica a riconoscersi nello specchio delle proprie contraddizioni, il nuovo rapporto 2025 di Caritas mette nero su bianco una realtà che ormai non può più essere ignorata: la povertà assoluta dilaga, lasciando dietro di sé numeri che non sono solo statistiche, ma volti, storie, famiglie che ogni giorno devono fare i conti con l’impossibilità di garantire ai propri cari un’esistenza dignitosa.

Sotto la superficie di un Paese che spesso si racconta migliore di quello che è, si nasconde un disagio che si fa sempre più diffuso e trasversale, pronto a bussare alle porte anche dove un tempo sembrava impossibile.

Un Paese che cambia: la geografia della povertà

I dati del rapporto 2025 parlano chiaro: oltre 2,2 milioni di famiglie italiane vivono in povertà assoluta, incapaci di accedere a beni essenziali come un’alimentazione adeguata, abiti decenti o una casa sicura.

Il fenomeno, un tempo prerogativa delle regioni meridionali, ha trovato terreno fertile anche al Nord, dove la crescita delle famiglie indigenti sfiora il 97,2% nell’ultimo decennio. Il Centro non resta immune, segnando un +28,6%, mentre il Mezzogiorno, pur rimanendo fragile, vede un aumento più contenuto ma comunque significativo. Non è più tempo di alibi: la povertà si è fatta itinerante, scardinando vecchi schemi e chiedendo nuove risposte.

La piaga della povertà minorile e il dramma dei working poor

Se c’è un dato che fa male, è quello che riguarda la povertà minorile: quasi 1,3 milioni di bambini vivono oggi senza le certezze che dovrebbero essere garantite a tutti, a prescindere dal luogo di nascita o dal reddito familiare. È un record negativo che pesa come un macigno, perché dietro ogni cifra c’è un’infanzia negata, un futuro compromesso.

Ma la crisi non risparmia nemmeno chi un lavoro ce l’ha: l’8% degli occupati italiani rientra nella categoria dei working poor, persone che, pur lavorando, non riescono a superare la soglia della povertà. Una condizione che racconta di un sistema che non protegge e che lascia indietro anche chi si impegna ogni giorno.

L’appello di Caritas Italia e la necessità di un cambio di passo

Nel quadro europeo, l’Italia si ritrova in una posizione che non può che preoccupare: settima per incidenza di persone a rischio povertà, preceduta solo da paesi con economie storicamente più fragili. Caritas Italia lancia un grido d’allarme, chiedendo interventi strutturali che vadano oltre la logica dell’emergenza e che sappiano costruire un sistema di sostegno universale, davvero inclusivo e capace di semplificare l’accesso alle misure di aiuto. Perché la dignità non può essere lasciata alla buona volontà del momento, ma deve diventare il punto fermo di una società che vuole guardare avanti senza lasciare nessuno indietro.

Se vuoi aggiornamenti su Finanza Personale inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.