Finanza Personale Tesla crolla in Borsa: cosa c’entrano Musk e Trump?

Tesla crolla in Borsa: cosa c’entrano Musk e Trump?

Tesla perde 150 miliardi di dollari in capitalizzazione di mercato dopo un acceso scontro tra Elon Musk e Donald Trump: ecco cosa è successo.

6 Giugno 2025 12:15

La giornata del 5 giugno 2025 rimarrà impressa nella memoria degli investitori come una delle più turbolente per Tesla, simbolo di un’epoca in cui la tecnologia e la politica si intrecciano in modo sempre più inestricabile.

In una sola seduta, la compagnia guidata da Elon Musk ha visto le proprie azioni crollare di oltre il 14%, polverizzando circa 150 miliardi di dollari di capitalizzazione. Un dato che, più che una semplice cifra, racconta la fragilità di un mercato azionario ormai abituato a oscillazioni repentine, spesso dettate non solo da logiche economiche, ma anche da scontri pubblici di altissimo profilo.

Le cause del crollo in Borsa di Tesla

La scintilla che ha acceso la miccia di questa crisi è stata la dura presa di posizione di Elon Musk contro la nuova politica fiscale dell’amministrazione Donald Trump. L’eliminazione dei sussidi federali per i veicoli elettrici ha infatti rappresentato un colpo basso per un settore che, negli ultimi anni, aveva costruito le proprie fortune proprio grazie agli incentivi pubblici. La risposta di Trump, puntuale e tagliente, non si è fatta attendere: minaccia di revoca dei contratti governativi non solo per Tesla, ma anche per SpaceX, l’altra creatura visionaria di Musk.

Non è un mistero che il valore delle azioni di Tesla sia spesso legato a doppio filo alle esternazioni pubbliche del suo fondatore. Ma questa volta, il terremoto ha superato ogni aspettativa: la perdita di 20 miliardi di dollari nel patrimonio personale di Musk in una sola giornata è la cartina di tornasole di una situazione che rischia di avere effetti ben più duraturi di una semplice correzione di borsa.

Il nodo centrale della questione

Il nodo centrale resta la questione degli sussidi federali. Senza il sostegno pubblico, i costi operativi per la produzione e lo sviluppo delle nuove tecnologie rischiano di aumentare in modo esponenziale. Non è solo una questione di numeri: la regolamentazione del settore automobilistico, e in particolare quella che riguarda la regolamentazione di Tesla, potrebbe cambiare volto nei prossimi mesi. Si parla, ad esempio, di una possibile imposizione dell’uso di sensori lidar nei sistemi di guida autonoma, una tecnologia che Musk ha sempre rifiutato in favore di soluzioni basate su telecamere. Un cambio di rotta imposto dalla politica, dunque, potrebbe rallentare l’ambizioso piano di sviluppo di Tesla, costringendo l’azienda a rivedere le proprie strategie industriali e commerciali.

Ma le ripercussioni non si fermano ai confini statunitensi. Le dichiarazioni di Elon Musk hanno infatti avuto un impatto immediato anche sui mercati internazionali, con un calo delle vendite in Europa attribuito alle sue posizioni sempre più vicine a movimenti di estrema destra. Un effetto domino che rischia di minare l’immagine globale del marchio, da sempre associato a innovazione e sostenibilità, ma ora percepito da una parte del pubblico come eccessivamente schierato politicamente.

Quale futuro per Tesla

In attesa di capire se le tensioni tra Elon Musk e Donald Trump siano destinate a rientrare o se, al contrario, segneranno l’inizio di una nuova era di instabilità. In un mercato azionario dove le certezze sembrano svanire al primo tweet, la partita si gioca ora sul terreno della regolamentazione Tesla e sulla capacità dell’azienda di adattarsi a uno scenario in cui le regole del gioco possono cambiare da un giorno all’altro.

Per il momento, la parola d’ordine resta cautela. Gli analisti osservano con attenzione ogni mossa dei protagonisti, consapevoli che le decisioni politiche potrebbero pesare come macigni sul futuro del settore dei veicoli elettrici. E mentre la tempesta si abbatte sulle azioni Tesla, il mondo della finanza trattiene il fiato, in attesa del prossimo colpo di scena in questa saga dove nulla può essere dato per scontato.

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