Finanza Personale Tensione nel cda Pirelli: utili in crescita ma Sinochem blocca le negoziazioni

Tensione nel cda Pirelli: utili in crescita ma Sinochem blocca le negoziazioni

Pirelli registra utili in aumento del 26,7% nel Q1 2025, ma con Sinochem si trova davanti a una sfida e deve anche affrontare i dazi USA.

16 Maggio 2025 13:15

La performance finanziaria di Pirelli nel primo trimestre 2025 segna un traguardo significativo, con un utile netto di 127,2 milioni di euro, in crescita del 26,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo risultato straordinario è stato raggiunto grazie alla guida del vicepresidente esecutivo Marco Tronchetti Provera e dell’amministratore delegato Andrea Casaluci. I ricavi hanno raggiunto 1,76 miliardi di euro, con un incremento del 3,7%, mentre l’Ebit adjusted è salito a 279,8 milioni (+6,5%), portando il margine al 15,9%. Anche l’ebitda adjusted ha registrato un aumento, toccando i 399 milioni (+6%).

Non meno rilevante è stato il miglioramento della posizione finanziaria netta, che si è ridotta da -2,9 a -2,6 miliardi di euro su base annua. Questi risultati certificano il successo della strategia aziendale e consolidano il posizionamento di Pirelli come leader nel mercato dei pneumatici premium.

Pirelli affronta tensioni in consiglio di amministrazione

Nonostante i successi, il clima in consiglio di amministrazione in Pirelli è segnato da tensioni. I risultati finanziari sono stati approvati da soli 9 dei 15 consiglieri, con il presidente Jiao Jian e altri membri legati a Sinochem che hanno espresso voto contrario.

Questo disaccordo riflette la recente decisione del CdA secondo cui Sinochem, pur essendo il primo azionista, non esercita più il controllo di Pirelli secondo i principi IFRS 10. Inoltre, le trattative con i principali azionisti per risolvere le questioni legate al mercato americano non hanno avuto esito positivo, complicando ulteriormente il quadro.

Un altro elemento di forza per Pirelli è rappresentato dalla strategia di focalizzazione sul mercato High Value, che ormai costituisce l’81% del fatturato complessivo. Questo approccio ha permesso di ottenere un miglioramento del price/mix del 3,9% e una crescita dei volumi dello 0,8%, dimostrando la validità del posizionamento premium in un mercato globale sempre più competitivo.

Tuttavia, il gruppo si trova ad affrontare la sfida rappresentata dai dazi USA. Gli Stati Uniti generano oltre il 20% dei ricavi di Pirelli, ma solo il 5% della domanda americana viene soddisfatta dalla produzione locale in Georgia. Il restante 95% proviene da Messico, Brasile ed Europa, rendendo l’azienda vulnerabile ai dazi del 25% imposti sulle importazioni europee e brasiliane.

Per mitigare l’impatto, Pirelli ha messo a punto un piano che prevede la riorganizzazione dei flussi commerciali, l’aumento temporaneo delle scorte e un programma di riduzione dei costi. L’obiettivo strategico è quello di massimizzare l’utilizzo dell’impianto messicano per ridurre la dipendenza dalle forniture europee e brasiliane.

Nonostante le difficoltà, il management di Pirelli si mostra ottimista. La società punta sul supporto degli azionisti storici e del mercato per continuare a ricercare soluzioni che garantiscano la piena conformità alle normative americane. In questo contesto, il focus sul segmento premium e l’adattamento alle nuove sfide del mercato si confermano elementi chiave per il futuro successo dell’azienda.

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