Notiziario Notizie Resto del mondo Maxi purga in Arabia Saudita, analista: E’ in atto guerra potere da Trono di Spade, ci saranno effetti sul petrolio

Maxi purga in Arabia Saudita, analista: E’ in atto guerra potere da Trono di Spade, ci saranno effetti sul petrolio

6 Novembre 2017 08:40

La maxi operazione contro la corruzione lanciata dalla famiglia reale saudita, che ha portato all’arresto di 11 principi – tra cui il famoso principe investitore e filantropo Alwaleed – e di 38 tra ministri, ex ministri e uomini di affari – potrebbe essere l’inizio di una guerra di potere con conseguenze destabilizzanti non solo per il paese, ma per le stesse quotazioni del petrolio. Tanto che Helima Croft, responsabile globale della strategia per le materie prime presso RBC Capital Markets, ha già paragonato il caos in atto a Riad dopo le maxi retate lanciate dalla famiglia reale a una strategia, molto probabilmente studiata a tavolino, in stile “Il Trono di Spade”. Strategia che è stata orchestrata dal principe Mohammad Bin Salman (noto anche come MBS), erede al trono, che ha arrestato con la purga diversi esponenti della stessa famiglia reale (tra cui il principe Alwaleed, noto volto della finanza mondiale e investitore in colossi del calibro di Apple, NewsCorp, Twitter, e Citigroup).

Nonostante le maxi retate siano state lanciate ufficialmente dal Re Salman, 81 anni, il vero artefice del piano è considerato suo figlio, il 32enne Mohammad Bin Salman, noto come MBS, che salirà al trono quando il re abdicherà, alla fine di quest’anno o all’inizio del prossimo.

Non è un caso che l’improvvisa purga abbia scatenato i buy sui futures sul petrolio Brent che, nella serata di domenica, sono balzati al record dal luglio del 2015; in rialzo anche i futures sul WTI scambiato sul Nymex.

Proprio Il Trono di Spade saudita, secondo l’analista Croft – che, come segnala Cnbc, è tra gli analisti sulle commodities più seguiti al mondo – si confermerà un fattore bullish per l’outlook di breve e medio termine dei prezzi del petrolio.

In particolare, nel breve termine, gli analisti si concentreranno sugli effetti dell’arresto del Principe Mutaib bin Abdullah, responsabile della Guarda Nazionale dell’Arabia Saudita. Il suo arresto stesso dimostrerebbe come la situazione nel paese sia ad alto rischio.

Così Croft:

“Sebbene i sostenitori di MBS insistano che la mossa di sabato non abbia assolutamente niente a che vedere con l’intenzione di sopprimere un eventuale colpo di stato, e sottolineano che l’unico obiettivo sia quello di sradicare la corruzione, l’arresto di Mutaib appare sintomatico dell’intenzione di ampliare l’agenda di consolidamento del potere. Il fatto che le piste di atterraggio private siano state chiuse sabato suggerisce che altri arresti di alto livello sono in arrivo”.

La notizia dell’arresto del principe arriva quasi in concomitanza con l’altra grande notizia del fine settimana: quella che vede protagonista l’invito di Trump a Saudi Aramco, affinché scelga Wall Street, ovvero il New York Stock Exchange, per lanciare la sua Ipo. Ai giornalisti presenti nell’Air Force, nel suo viaggio in Asia, Trump ha detto che desidera che l’Arabia Saudita consideri il New York Stock Exhange o il Nasdaq o qualsiasi altra piattaforma si trovi negli Stati Uniti.

“Ho parlato con il re proprio di recente – ha detto Trump –  e considereranno la proposta. Si tratta di qualcosa di molto importante. Noi vogliamo avere le principali Ipo”.

Quali sono, a tal proposito, i legami di Trump con la famiglia reale? Il presidente ha rapporti sia con il principe Bin Salman che con l’investitore principe Alwaleed.

Sembra tra l’altro che, oltre ad aver probabilmente orchestrato il viaggio di Trump in Arabia Saudita, il principe Bin Salman sia in contatto con Jared Kushner, marito di Ivanka Trump e consigliere alla Casa Bianca. La Cnbc riporta come lo stesso Kushner abbia fatto un viaggio tenuto in gran segreto in Arabia Saudita, la scorsa settimana, pochi giorni prima la purga ordinata dal principe.