News Notiziario Notizie Italia Piazza Affari frena, male ENI e Unicredit. Exploit di Snam e Fca

Piazza Affari frena, male ENI e Unicredit. Exploit di Snam e Fca

19 Novembre 2020 17:46

Piazza Affari interrompe la striscia positiva e ritraccia leggermente oggi dai massimi a oltre 8 mesi. Il Ftse Mib ha chiuso in calo dello 0,4% a 21.536,24 punti. Sui mercati tornano a prevalere i timori per il continuo aumento dei casi di Covid che sta portando a nuove misure di contenimento e nuovi lockdown con pesanti ricadute sulla ripresa economica. Gli Stati Uniti hanno infranto ieri la soglia dei 250mila morti da coronavirus e diversi stati hanno annunciato nuove misure di confinamento per tentare di frenare l’epidemia, tra cui la chiusura delle scuole a partire da oggi nella città di New York.

Oggi Christine Lagarde, presidente della Bce, ha parlato di chiaro rischio al ribasso per prospettive economiche di breve termine.

Sul parterre di Piazza Affari, giornata debole per il settore oil con ENI scivolata indietro dell’1,4% a ridosso di quota 8 euro; calo vistoso anche per Tenaris (-1,5%).

Tra le banche seduta negativa per Unicredit (-1,2%) su cui tornano le voci di un possibile avvicinamento a Mps. Stando agli ultimi rumor di stampa, il management di UniCredit starebbe aprendo al Tesoro sull’ipotesi di un’acquisizione di Banca Monte dei Paschi, in modo da favorire l’exit strategy del principale azionista pubblico, programmata entro il 2021. L’operazione potrebbe presentare meno rischi per Unicredit alla luce delle misure studiate dal governo in tema di rischi legali e conversione immediata delle DTA (deferred tax asset, attività per imposte anticipate) fuori bilancio in crediti fiscali da computare nei fondi propri.

A primeggiare oggi sul Ftse Mib sono state le utility. Snam è arrivata nel corso della giornata a guadagnare oltre il 3% a 4,75 euro in scia all’annuncio della partnership con De Nora per rafforzarsi nelle tecnologie per l’idrogeno, acquistando una quota del 33% da Blackstone sulla base di un enterprise value del 100% di circa € 1,2 miliardi. De Nora è un innovatore su scala globale nelle energie sostenibili e nelle tecnologie per il trattamento delle acque. A detta di Equita Sim, la strategia di entrare nella catena del valore di produzione dell’idrogeno per sostenere lo sviluppo del settore in Italia è corretta, perché crea una opzione di valore aggiuntivo per Snam. “L’obiettivo di creare un hub per il trasporto dell’idrogeno verde dal Nord Africa all’Europa riteniamo sia il principale obiettivo per Snam perché darebbe visibilità alla conversione al trasporto dell’idrogeno della propria rete nel lungo termine”, aggiunge la sim milanese.

Tra le utility leggermente positiva anche Terna (+0,3%) il cui nuovo piano industriale 2021-2025, illustrato oggi, prevede ricavi in salita a 3,04 miliardi di euro ed Ebitda a 2,21 miliardi, con una crescita media annua (CAGR) nell’arco di piano di entrambi gli indicatori di oltre il 4%. Per quanto riguarda la politica dei dividendi, dal 2021 al 2023 si prevede un CAGR del dividendo per azione pari all’8%, rispetto al dividendo di competenza dell’esercizio 2020. Per gli anni 2024 e 2025 si prevede un payout del 75%, con un dividendo minimo comunque garantito pari al dividendo di competenza dell’esercizio 2023.

Infine, spunto rialzista anche per Fca (+2,1%) nel giorno dell’annuncio della convocazione insieme a Peugeot delle rispettive assemblee degli azionisti per il 4 gennaio 2021 al fine di approvare la fusione delle due società volta alla creazione di Stellantis che diventerà il quarto costruttore automobilistico al mondo in termini di volumi.