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Aeroporti italiani: traffico aereo cresce a tassi sostenuti nel 2018

28 Gennaio 2019 14:48

Il sistema aeroportuale italiano, in linea con il trend positivo registrato negli ultimi 4 anni, continua a crescere e chiude il 2018 con 185,7 milioni di passeggeri, il 5,9% in più rispetto al 2017, e 1,6 milioni di movimenti aerei, equivalente ad un incremento del 3,1% sull’anno precedente. Lo si legge nell’ultimo report di Assaeroporti che monitora 39 scali italiani.

La crescita appena descritta è trainata dal traffico internazionale che ha superato i 121 milioni di passeggeri, con un incremento del 7,2% rispetto al 2017. All’interno di questo segmento, si segnala una crescita del 5,6% per il traffico UE e del 13,2% per quello extra UE.

In termini di traffico passeggeri, si posizionano, tra i primi 10 aeroporti italiani, gli scali di: Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Bergamo, Venezia, Catania, Napoli, Milano Linate, Bologna, Palermo e Roma Ciampino. Crescono, inoltre, a doppia cifra gli aeroporti di Genova (16,5%), Napoli (15,8%), Palermo (14,8%), Bolzano (14,3%), Verona (11,6%) e Milano Malpensa (11,5%).

“Il trasporto aereo nel nostro Paese – si legge nella nota di Assaeroporti – continua a crescere a tassi sostenuti e superiori alla media europea, dimostrando l’appetibilità del mercato italiano in un contesto fortemente competitivo. I nostri aeroporti non operano ormai più in regime di monopolio ma stimolano ed intercettano flussi di passeggeri e merci a livello europeo e internazionale, determinando importanti ricadute economiche, con un’incidenza del settore sul PIL nazionale del 3,6%”.

“L’evoluzione del traffico aereo dei prossimi anni sarà rapidissima, le stime IATA prevedono il raddoppio dei passeggeri mondiali nei prossimi due decenni. In tale contesto – conclude Assaeroporti – è necessario che la Politica e gli operatori di settore adottino strategie a lungo termine, non solo per affrontare la prevista saturazione dello spazio aereo e della capacità infrastrutturale, ma soprattutto per non perdere terreno e assicurare al nostro Paese una collocazione significativa nel grande flusso degli scambi internazionali”.