Finanza Tassi Bce e mutui variabili: fiammata rate con nuova mossa Lagarde

Tassi Bce e mutui variabili: fiammata rate con nuova mossa Lagarde

28 Luglio 2023 12:17

Bce e tassi: nuova mossa Lagarde, cosa succede ora ai mutui variabili.

La Banca Centrale Europea guidata dalla presidente Christine Lagarde ha deciso di proseguire nella politica di aumento dei tassi d’interesse.

Per effetto dell’ennesima stretta monetaria della Bce, il tasso sui rifinanziamenti principali è salito al 4,25%, quello sui depositi al 3,75% e quello sui prestiti marginali al 4,50%.

Per settembre è possibile una pausa, visto che Lagarde ha ammesso che la crescita dell’inflazione sta, di fatto, diminuendo:

Christine Lagarde ha tuttavia avvertito che non ci sarà alcun taglio.

Ricordiamo che il giorno prima la Fed aveva provveduto ad alzare i tassi d’interesse dello 0,25%, al livello più alto dal 2001.

La decisione della Bce di alzare i tassi d’interesse ha ripercussioni dirette sulle rate dei mutui a tasso variabile, per le quali è previsto un nuovo rincaro.

Secondo le simulazioni effettuate da Facile.it e Mutui.it, basate su un rialzo dei tassi di 25 punti base, proprio quanto annunciato dalla Bce, le famiglie potrebbero trovarsi di fronte all’ennesimo incremento, con le rate dei mutui che potrebbero arrivare a sfiorare i 742 euro, il 63% in più rispetto all’inizio dello scorso anno.

Nuovi aumenti per le rate dei mutui

L’aumento dei tassi d’interesse andrà ad incidere direttamente sul costo delle rate dei mutui a tasso variabile.

Va detto che non sempre, comunque, il tasso Euribor si muove specularmente rispetto a quello della Bce.

Dal mercato, infatti, in questo momento arrivano segnali che potrebbero far ben sperare alle famiglie.

Nel corso degli ultimi giorni l’Euribor – che è l’indice di riferimento per i mutui variabili – ha iniziato a rallentare la propria ascesa.

Questo è, senza dubbio, un buon segnale: in futuro potrebbe arrivare un vero e proprio cambio di rotta.

Stando a quanto si può apprendere dai futures sugli Euribor – che, in estrema sintesi, rappresentano le aspettative di mercato –  il picco potrebbe arrivare nel mese di dicembre 2023.

Nel corso dell’ultimo trimestre, comunque vada, i mutuatari potrebbero vedere le rate stabilizzarsi.

Alcune simulazioni

Ma di quanto sono aumentate le rate nell’arco dell’ultimo anno e mezzo?

Soprattutto come cambieranno, ora come ora, a seguito dell’ultimo aumento deciso dalla Bce?

Per rispondere a questa domanda Facile.it ha provveduto ad analizzare un mutuo a tasso variabile dell’importo di 126.000 euro.

Il piano di restituzione previsto è di 25 anni. Il finanziamento è stato sottoscritto a gennaio 2022.

Il TAN – ossia il tasso – di partenza a gennaio 2022 era pari allo 0,67%. La rata mensile risultava essere pari a 456 euro.

Nel corso degli ultimi mesi la Banca Centrale Europea ha proseguito nella propria politica di rialzo del costo del denaro per combattere l’inflazione:

il tasso del mutuo è cresciuto notevolmente, arrivando a superare il 4,80% nel corso del mese di luglio 2023.

A seguito dell’ultimo aumento dello 0,25%, la rata mensile del mutuo preso in esame è destinata ad arrivare a 742 euro.

Questo comporta, per le tasche dei consumatori, una maggiore spesa di 286 euro rispetto a quella iniziale: ossia il 63% in più.

Il picco dovrebbe arrivare a dicembre

Andando a guardare le aspettative dei mercati – l’analisi di Facile.it si basa sui futures sugli Euribor aggiornati al 20 luglio 2023 – nel caso in cui l’Euribor a 3 mesi sfiorasse il suo picco nel corso del mese di dicembre 2023 arrivando al 3,96%, il tasso del mutuo preso in esame potrebbe superare il 5,20%.

La rata, a questo punto, sarebbe pari a 752 euro: 295 euro in più rispetto a quella di gennaio 2022.

Facile.it ritiene che tra settembre e dicembre l’aumento dell’indice dovrebbe essere minimo e, con l’inizio del prossimo anno, il trend potrebbe finalmente invertirsi; guardando alle quotazioni di giugno 2024, il tasso del mutuo medio preso in esame dovrebbe scendere al 5%.