Finanza Sugar tax rinviata di un anno. Quanto costerà ai consumatori finali

Sugar tax rinviata di un anno. Quanto costerà ai consumatori finali

15 Maggio 2024 14:04

La sugar tax è stata rinviata di un anno, a luglio 2025. La commissione finanze del Senato, attraverso una modifica apportata al Decreto Superbonus ha di fatto posticipato di dodici mesi l’introduzione della tassa sullo zucchero.

Ad annunciare l’accordo che ha portato allo slittamento della sugar tax è stato Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento, il quale ha spiegato che su questo tema è stato, sostanzialmente, raggiunto un accordo. Rinviata, invece, di due anni la plastic tax.

Sugar tax, introduzione rinviata di un anno

Alcuni segnali relativi alla volontà di rimandare la sugar tax sono arrivati nel corso del pomeriggio di martedì 14 maggio 2024, quando è emersa la volontà del governo di trovare una posizione di sintesi, che permettesse di rimandare l’introduzione dell’imposta.

Un tentativo, a questo punto andato a buon punto, che era stato anticipato da Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze, il quale ha sottolineato come l’Esecutivo stesse facendo uno sforzo per trovare una copertura finanziaria che potesse permettere il rinvio della sugar tax.

La soluzione adottata, a ogni modo, è andata incontro alle richieste avanzate da Forza Italia, che ha presentato due diversi subemendamenti al correttivo che era stato presentato dal Governo. Il primo era incentrato sul rinvio al 1° gennaio 2025, il secondo era finalizzato a ottenere un differimento molto più lungo: il 30 giugno 2026. Lo scopo di questa scadenza molto più lunga è dettata dalla necessità di riallineare la decorrenza a quella della plastic tax.

È bene ricordare, che la sugar tax e la plastic tax sono state introdotte attraverso la Legge di Bilancio 2020 dal Governo Conte II. Ma fino a oggi sono state continuamente rinviate.

Con questa mossa, il governo ha intenzione di venire incontro alle istanze che sono arrivate da diverse imprese del settore, che avevano paventato il rischio che 5 mila posti di lavoro sarebbero stati persi con l’introduzione di questa imposta.

Cosa prevede la sugar tax

La sugar tax prende di mira le bibite che contengono più di 35 grammi di zuccheri al litro. Tra queste rientrano le bevande gasate, i succhi di frutta e gli energy drink. Per questi prodotti, in estrema sintesi, è previsto un sovraprezzo di 10 centesimi al litro o di 25 centesimi al chilo per i prodotti da diluire. Il governo Meloni, a ogni modo, ha messo in campo una sugar tax ridotta – almeno per i primi sei mesi – che prevederebbe le seguenti spese:

  • 5 euro per ettolitro;
  • 0,13 euro al chilo per i prodotti che sono destinati a essere diluiti.

La tassazione partirà, salvo rinvii dell’ultimo momento, il prossimo anno.

Superbonus, il nodo ancora da sciogliere

Grazie al rinvio della sugar tax Forza Italia è riuscita a ottenere il rinvio, ma ha dovuto cedere sul fronte del superbonus.

Il Governo ha presentato un emendamento attraverso il quale introduce dal 2024 l’obbligo per le spese sostenute attraverso il superbonus di spalmare nell’arco di dieci anni le detrazioni, invece che i precedenti quattro.

Una delle novità più importanti riguarda le banche e gli istituti finanziari, che a partire dal 2025 non avranno più la possibilità di compensare i crediti del superbonus con i debiti previdenziali. È previsto, inoltre, un fondo pari a 35 milioni di euro per il 2025 per gli interventi nelle altre aree colpite da terremoti oltre a 100 milioni di euro per quelli relativi al Terzo settore. I comuni verranno coinvolti nei controlli ai cantieri del superbonus: per il disturbo riceveranno in premio il 50% degli incassi.