Finanza Pensione anticipata nel 2023: ecco chi può richiederla

Pensione anticipata nel 2023: ecco chi può richiederla

21 Agosto 2023 11:14

È possibile andare in pensione anticipatamente anche nel 2023. Per poter uscire dal lavoro prematuramente, però, è necessario aver maturato alcuni requisiti, dettagliati sul sito dell’Inps.

Ricordiamo che la pensione anticipata è il trattamento previdenziale che permette ai lavoratori, i quali hanno maturato alcuni requisiti, di poter accedere all’assegno previdenziale prima di aver maturato l’età prevista per la pensione di vecchiaia ordinaria. I requisiti, che sono attualmente in vigore e che sono stati definiti dalla Legge Fornero, prevedono la possibilità di lasciare il mondo del lavoro al raggiungimento dei 67 anni di età, con almeno vent’anni di contributi versati. Ma entriamo nel dettaglio e scopriamo chi può accedere alla pensione anticipata.

Pensiona anticipata: chi vi può accedere nel 2023

I lavoratori dipendenti impiegati nel privato ed i lavoratori autonomi, hanno la possibilità di percepire la pensione anticipata dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda. I dipendenti pubblici, invece, che sono iscritti alle gestioni esclusive dall’Ago – l’assicurazione generale obbligatoria – la percepiscono dal giorno successivo rispetto a quello in cui hanno cessato il servizio.

Sia per i dipendenti pubblici che per quelli privati, però, devono rispettare dei requisiti ben precisi per accedere alla pensione anticipata. Ma vediamo quali sono.

Nel caso in cui i lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi prima del 31 dicembre 1995, hanno la possibilità di richiedere la pensione anticipata nel caso in cui siano in possesso di contributi per 41 anni e 10 mesi se sono delle donne o di 42 anni e 10 mesi nel caso in cui siano degli uomini. È possibile andare in pensione anticipata con questi requisiti fino al 31 dicembre 2026. Il requisito contributivo può essere maturato in qualsiasi modo (quindi anche attraverso la contribuzione volontaria). Deve essere rispettato, però, il requisito di almeno 35 anni di contribuzione, escludendo eventuali periodi di malattia e disoccupazione o prestazioni equivalenti, nei quali il trattamento pensionistico risulti essere a carico del fondo pensioni lavoratori dipendenti.

Dopo il 1° gennaio 1996

Discorso diverso, invece, per i lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi dopo il 1° gennaio 1996, ossia quanti accedono unicamente alla pensione con il sistema di calcolo contributivo. In questo caso è possibile accedere alla pensione anticipata in due modi diversi:

  • nel momento in cui vengono maturati contributi per 41 e 10 mesi per le donne e 42 e 10 mesi per gli uomini;
  • al superamento del requisito anagrafico di 64 anni di età, che deve essere adeguato agli incrementi della speranza di vita a partire dal 2025. In questo caso i diretti interessati devono aver versato almeno vent’anni di contribuzione effettiva – con esclusione della contribuzione figurativa – mentre l’assegno previdenziale non deve essere inferiore a 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale.

Come presentare la domanda di pensione anticipata

Coloro che sono interessati devono presentare la domanda di pensione anticipata direttamente all’Inps, tramite il portale online, utilizzando il servizio dedicato. In alternativa è possibile presentare la domanda attraverso il contact center al numero 803164, che è gratuito da rete fissa o da rete mobile chiamando lo 06.164164.

I tempi di lavorazione sono generalmente 30 giorni dalla presentazione della domanda.

Ricorrere all’Ape sociale

Una delle possibilità delle altre possibilità per andare in pensione anticipatamente è quella di ricorrere all’Ape Sociale, che permette di uscire dal mondo del lavoro a 63 anni, con 30, 32 o 36 anni di contributi. È possibile che dal prossimo anno questa opzione possa essere estesa ad una platea più ampia rispetto a quella attuale. È prevista un’indennità a carico dello Stato che viene erogata dall’Inps entro alcuni limiti di spesa.

Possono accedere a questa misura i lavoratori che sono in determinate condizioni previste dalla legge e che abbiano superato almeno i 63 anni di età. Non devono essere già titolari di una pensione diretta in Italia o all’estero.