Finanza Mutui e tassi Bce: entro la fine dell’anno le rate in calo di 100 euro

Mutui e tassi Bce: entro la fine dell’anno le rate in calo di 100 euro

23 Gennaio 2024 14:02

Giovedì 25 gennaio è in programma la prima riunione del 2024 della Banca centrale europea (Bce). Un appuntameno seguito da vicino come sempre dai mercati ma anche da chi ha acceso un mutuo o vorrebbe accingersi a farlo. Sul fronte dei tassi non sono previste delle novità, che, almeno in linea teorica dovrebbero rimanere stabili. Se le previsioni dovessero essere confermate, di quanto dovrebbero calare gli indici? E soprattutto come si muoveranno la rate dei mutui?

Nel tentativo di dare una risposta a questa domanda, Facile.it ha esaminato i Futures sugli Euribor, grazie ai quali è possibile scoprire quali siano le aspettative del mercato. Dal secondo trimestre del 2024 le rate dei mutui potrebbero iniziare a diminuire, registrando un calo, che per un finanziamento medio, di circa 10 euro. Entro fine anno la riduzione della rata potrebbe arrivare a 100 euro e a 120 entro il mese di giugno 2025. Ma entriamo nel dettaglio e scopriamo cosa potrebbero aspettarsi le famiglie.

Riunione Bce e impatto sui mutui

Il board della Bce si riunirà giovedì 25 gennaio. I riflettori, come ogni mese, sono puntati sulle decisioni che potrebbero essere prese sui tassi. Al momento non sono previste novità, con i tassi che dovrebbero rimanere stabili sui livelli attuali. Nel caso in cui questa ipotesi dovesse diventare realtà, la stabilità dei tassi andrà ad impattare sulle rate dei mutui. Per capire come si muoveranno gli indici Facile.it ha esaminato i Futures sugli Euribor, i quali rappresentano le aspettative di mercato.

Sono in arrivo buone notizie per le famiglie: già dal secondo trimestre 2024 è previsto un calo che per un finanziamento da 126.000 euro rimborsabile in 25 anni (LTV 70%, Tan iniziale 0,67%). La rata potrebbe scendere intorno ai 10 euro. Entro la fine dell’anno la discesa potrebbe toccare 100 euro ed arrivare a 120 euro entro il mese di giugno 2025.

Gli esperti di Facile.it spiegano che “Christine Lagarde ha dichiarato che i primi tagli dei tassi Bce potrebbero arrivare per l’estate, ma come noto l’Euribor, l’indice di riferimento per i tassi variabili, tende spesso ad anticipare le decisioni della Banca centrale, pertanto non è da escludere che i primi benefici sulle rate dei mutuatari possano arrivare già a partire dal secondo trimestre di quest’anno”.

La rata del mutuo analizzato da Facile.it ha superato i 750 euro nel corso del mese di dicembre. Le previsioni dei Futures, aggiornate al 19 gennaio 2023, mostrano che potrebbe scendere fino a 740 euro nel secondo trimestre 2024. Nel terzo trimestre è prevista una discesa di altri 30 euro, attestandosi a quota 660 euro a fine anno, ossia quasi un centinaio di euro in meno rispetto a dicembre 2023. Volendo allungare ancora l’orizzonte temporale, la rata dovrebbe attestarsi intorno ai 630 euro, ossia 120 euro in meno.

Cosa è successo nel 2023

Gli aumenti dei tassi che hanno caratterizzato il 2023 hanno avuto un impatto molto pesante sulle rate dei finanziamenti ipotecari richiesti dalle famiglie. L’osservatorio congiunto Facile.it-Mutui.it ha messo in evidenza come la richiesta media dei finanziamenti sia stata pari a 127.595 euro, registrando un -8% rispetto al 2022.

Nonostante gli importi medi richiesti siano diminuiti, l’aumento dei tassi di interesse ha determinato una crescita della rata media dei nuovi mutui del 13%. Le famiglie pagavano mediamente 695 euro contro i 612 euro del 2022.

Rimane stabile, invece, la durata media del piano di ammortamento, che si attesta intorno ai 25 anni. E anche il valore dell’immobile per il quale è stato chiesto il mutuo, che si attesta intorno ai 200.000 euro. Diminuisce, invece, il Loan To Value, ossia il rapporto tra il valore dell’immobile e il mutuo che viene richiesto, che è passato al 71% del 2023 dal 76% del 2022.

Aumenta l’età media dei richiedenti. Nel 2022 chi presentava un richiesta di mutuo aveva un’età inferiore ai 38 anni, nel 2023 si è tornati a superare i 40 anni, situazione che non si ripeteva dal primo semestre del 2021. Questa, purtroppo, non è una notizia positiva.

A far modificare l’incidenza anagrafica dei richiedenti un mutuo è il crollo degli under 36, che sono passati dal 50% del 2022 al 39% del 2023. Secondo Facile.it “l’aumento dei tassi di interesse ha evidentemente gravato maggiormente sulle fasce di popolazione con meno solidità reddituale ed, anche isolando i soli mutui chiesti per l’acquisto della prima casa, emerge un calo significativo della quota di under 36 che scende al 51%, a fronte del 58% del 2022”.

Nel corso del 2023 è tornata la surroga, spinta principalmente da quanti avevano un mutuo con tasso variabile e avevano intenzione di mettersi al riparo dall’aumento delle rate.