Finanza Mercato tutelato elettricità: la mini proroga fino al 1° luglio 2024

Mercato tutelato elettricità: la mini proroga fino al 1° luglio 2024

22 Dicembre 2023 17:15

Arriva un mini proroga per il mercato tutelato dell’energia elettrica. L’Arera, infatti, ha deciso di spostare il termine dal 1° aprile al 1° luglio 2024. Stando a quanto spiega l’Authority, la decisione sarebbe stata presa per rispondere alla necessità di riuscire a garantire agli utenti finali un tempo sufficiente per essere informati dalle campagne che il ministero dell’Ambiente sta promuovendo. Ma soprattutto per fare in modo che il passaggio tra il mercato tutelato e il cosiddetto Stg – ossia il servizio a tutele graduali – avvenga in maniera coerente. Ricordiamo che gli utenti domestici, che non sono passati al mercato libero, verranno assegnati proprio al servizio a tutele graduali.

Questo significa, in estrema sintesi, che il mercato tutelato dell’energia elettrica durerà alcuni mesi in più: fino al 1° luglio 2024.

Mercato tutelato: arriva la mini proroga

La fine del mercato tutelato dell’energia elettrica è stato posticipata ancora una volta. L’Authority ha deciso di rimandare il tutto di alcuni mesi. Stefano Besseghini, presidente di Arera, nel corso di Tg3 Fuori Tg ha spiegato che la decisione è stata presa nel corso di questi giorni.

Ma perché è stato deciso un ulteriore rinvio? Il mercato tutelato luce durerà alcuni mesi in più in modo da garantire una maggiore fluidità e coerenza nel momento in cui viene effettuato il passaggio al mercato libero. Rimandare l’operazione al 1° luglio permette di avere i tempi giusti per riuscire ad attivare nella maniera corretta il Servizio a Tutele Graduali, al quale verranno assegnati in maniera automatica i clienti domestici dell’elettricità non vulnerabili e che, al momento del passaggio, non abbiano ancora scelto di passare al mercato libero.

Sempre Besseghini ha spiegato che il giorno successivo all’approvazione del Decreto energia era stato introdotto uno slittamento dall’11 dicembre al 10 gennaio lo svolgimento delle gare per selezionare i fornitori che avrebbero preso in carico in maniera automatica gli utenti rimasti nel mercato tutelato. Nel caso in cui, ovviamente, non avessero effettuato alcuna scelta.

Col Decreto Energia – spiega Besseghini – sono stati introdotti due elementi molto importanti: una campagna informativa specifica per questa transizione, che curerà il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e un’attenzione particolare ai Rid, i meccanismi di pagamento automatico presso le banche, che in qualche maniera verranno gestiti in continuità. I consumatori devono avere ben chiaro che tutto questo meccanismo che si sta mettendo su con le aste non è un meccanismo per portarli forzatamente al mercato libero, ma è un meccanismo per costruire un sistema di salvaguardia, che permetta alle persone che non scelgono di non scegliere, e di rimanere comunque servite, con delle tariffe che metteremo ad asta. L’esito dell’asta è per fare in maniera di avere le tariffe per questo servizio il più vantaggiose possibile.

Più tempo per avere maggiori informazioni ma…

Questo significa che i clienti avranno più tempo per ricevere le informazioni necessarie per effettuare il passaggio in maniera consapevole. Grazie anche alla campagna di informazione che è stata promossa direttamente dal Mise. C’è però chi si pone degli interrogativi dopo questa decisione, come l’Unione Nazionale Consumatori.

Bene, apprezziamo la giusta dichiarazione del ministro. Ora, però, dovrebbe trarne le logiche conseguenze. Se l’uscita dal tutelato deve essere graduale, perché per la luce si e per il gas no? Perché per la luce la data è il 1° luglio e per il gas tra appena 20 giorni, in un periodo pieno di feste? – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori -.Peraltro la bolletta della luce grava molto meno sulle tasche delle famiglie rispetto a quella del gas. Senza contare che la campagna informativa è iniziata pochi giorni fa, peraltro con la riproposizione di uno spot che ora andrebbe affiancato da altri che spieghino meglio al consumatore che fine farà nel caso non scelga un nuovo fornitore prima del 10 gennaio.